LOCARNO 75 - MANODOPERA di Alain Ughetto
Una storia personale, un rapporto stretto con il suo passato, la voglia di onorare (con rispetto e anche un po' di ironia, dove possibile) un destino che si intreccia con alcuni dei più importanti e tragici momenti del Novecento:
Alain Ughetto dirige, scrive, anima e in parte interpreta (le voci narranti sono la sua e quella di Ariane Ascaride, guest star di una produzione in cui si conta anche Nicola Piovani alle musiche) un film d'animazione originale e sorprendente come "
Manodopera - Vietato ai cani e agli italiani".
Nel racconto il regista francese va alla ricerca delle origini della sua famiglia, partita oltre un secolo fa da Ughettera, in Piemonte, ai piedi del Monviso. La storia dei suoi avi, emigrati italiani al di là del confine che si procurano da vivere con le loro mani (muratori, contadini, infaticabili lavoratori) si intreccia con le guerre e le carestie, le malattie e le difficoltà di un'epoca poi non così lontana: sopravvivono in pochi, inevitabilmente, ma tutti quanti - anche i bambini e gli animali (veri o giocattolo) - danno il loro contributo fondamentale.
"
Manodopera" è ricco di idee, trovate, suggestioni visive nella sua prima metà, la "mano" del suo autore è evidente (in senso metaforico ma anche letterale) e sembra non esserci limite a ciò che può essere creato, con inventiva ed estrema libertà. Nella seconda parte, in cui le vicende tragiche della Storia con la "S" maiuscola diventano sempre più influenti e ingombranti, il film diventa più lineare, si gioca meno ma ormai non è più tempo; lo spazio è tutto per le emozioni e il ricordo.
Dopo aver trionfato ad Annecy e in molti altri festival internazionali, "
Manodopera" ha avuto l'onore di aprire in piazza Grande, davanti a migliaia di spettatori e spettatrici, il festival di Locarno. In attesa di vederlo, finalmente, arrivare al cinema anche in Italia.
06/08/2022, 09:38
Carlo Griseri