NICOLE BIANCHI - L'Ultima intervista a Capolicchio
È stato presentato nel corso della 79a Mostra del Cinema di Venezia un progetto
editoriale di assoluto rilievo, dedicato a uno degli interpreti più amati del nostro cinema, Lino Capolicchio. Classe 1943, scomparso quest'anno. Attore di magnifico stile, star internazionale e insieme presenza appartata, dedicatario di un culto sottile, presenza intellettuale, attore e maestro di attori, sceneggiatore, protagonista in pellicole intramontabili.
Capolicchio ha vissuto una lunga carriera lavorando con alcuni dei nostri più grandi registi:
Risi, Petri, Patroni Griffi, Faenza, De Santis, Ronconi, Maselli, Faenza, Lizzani, i Taviani, Pupi Avati.
Folgorante il suo apparire ne
Il giovane normale e
Metti, una sera a cena, Capolicchio è consegnato alla memoria degli spettatori mondiali nel capolavoro di Vittorio De Sica Il giardino dei Finzi Contini, tratto dal bestseller di Giorgio Bassani, che valse all'Italia il premio Oscar per il Miglior film straniero nel 1972. E al protagonista un David di Donatello speciale. Di quel film dell'esperienza sul set è materia il volume De Sica, io e Giardino dei Finzi Contini - Diario inedito del protagonista, edito da Bietti e Cinecittà, per le cure di
Nicole Bianchi.
Una novità assoluta, perché raccoglie i diari inediti scritti dall'attore nell'arco di preparazione e lavorazione del film (Capolicchio sin dagli anni dell'Accademia d'Arte Drammatica aveva l'abitudine di tenere un diario), e perché a corredo dialogante delle pagine di diario contiene una lunga conversazione, che si può ritenere l'ultima intervista da lui rilasciata, che
Nicole Bianchi ha intrattenuto con lui nei suoi
ultimi due anni di vita.
"Non lo sapevo ancora, in quel momento, ma quella telefonata mi avrebbe fatto entrare nella Storia del Cinema". Annota così Capolicchio, sulla telefonata quasi casuale ricevuta da Vittorio De Sica.
Dalle pagine che il grande attore scriveva con penne di diversi colori, prendono vita la dialettica tra set e quotidianità, la lievità insaziabile degli amori, la passione per musica, pittura e cinema (anche come spettatore), la dedizione a un mestiere intrapreso per talento naturale, sempre coltivato con umiltà e reverenza.
12/09/2022, 15:06
La Redazione