FESTA DEL CINEMA DI ROMA 17 - Bassifondi
Romeo (
Gabriele Silli) e Callisto (
Romano Talevi) sono due senzatetto che abitano agli argini del Tevere, al centro di Roma, vivono di espedienti quotidiani e sono agli antipodi. Il loro è un rapporto conflittuale ma non possono fare a meno l’uno dell’altro in giornate interminabili, in una vita ai margini.
L’altro lato de “la grande bellezza”, quello dei bassifondi, sotto i ponti del lungotevere, tra gli invisibili, tra i topi e le nutrie, tra la spazzatura e il lerciume. Qui Callisto e Romeo hanno la loro “casa”, quella nella quale si rifugiano di notte. Durante il giorno vanno a mendicare per il centro di Roma, nella speranza di racimolare la colazione o una mezza pizza a pranzo. Callisto è sfrontato, caustico, una “maschera” che sbeffeggia la vita, un uomo di strada duro e puro, che non ha paura di niente. Romeo è un bell’uomo che si è visto portare via tutto, anche l’amore dei suoi figli, un’anima sensibile che straziato dal suo dolore riesce ancora a vedere la bellezza intorno a sé: negli occhi di una ragazza, tra i vicoli di Roma.
I fratelli D’Innocenzo, su un loro soggetto scritto con il regista
Trash Secco e
Greta Scicchitano, in "
Bassifondi" scrivono di un’umanità ai margini con il loro tocco personale, senza filtri, senza essere mai ricattatòri, ma provocando, raccontando con poetico e disturbante neorealismo la vita di chi “non ha niente ma al quale non manca un cazzo”. Questo è lo spirito di Callisto che vive alla giornata, che vede il lato ironico in tutto, che riesce ad essere ripugnante e violento, sempre pronto a sminuire le sofferenze di Romeo, e che solo alla fine dimostrerà una grande profondità.
Trash Secco segue da vicino i due bravissimi protagonisti,
Gabriele Silli più misurato, emblema dei tanti padri abbandonati e umiliati dopo una separazione,
Romano Talevi smodato, che rende in pieno lo spirito pungente romanesco, e come in un documentario fa vivere in prima linea la solitudine dei clochard, l’indifferenza dei passanti, in una Roma stracciona, a pochi passi dalla Roma del potere, della ricchezza, “della dolce vita”. Un affresco bellissimo degli “ultimi” in un film pungente e delicato nello stesso tempo, che ha il sapore della commedia amara di un tempo e che ha il suo apice in un finale surreale e toccante.
16/10/2022, 21:14
Caterina Sabato