ER GOL DE TURONE ERA BONO - In sala 24-25-26 ottobre

All'uscita del cinema Adriano di Roma, subito dopo la proiezione dedicata alla stampa, c'era un capannello di agguerriti tifosi giornalisti che continuavano a discutere, a seguito della visione, non sulla validità del film di Francesco Miccichè e Lorenzo Rossi Espagnet, ma sulla posizione irregolare (o secondo loro regolare) nel "Gol di Turone". E non sarà certo questo documentario a sedare una volta per tutte i tifosi della Roma e a mettere la parola fine su una questione che dura ormai da più di 40 anni.

Breve ricostruzione. I Giallorossi di Liedholm sono ancora in corsa per lo scudetto, è il 10 maggio 1981 e in campo scendono Juventus e Roma in una gara decisiva. La partita sembra avviarsi verso un prudente zero a zero, quando Maurizio “Ramon” Turone, difensore della Roma, negli ultimi minuti di gioco si sgancia dalle retrovie e si inserisce in area avversaria per mettere la palla in rete con un meraviglioso gol di testa.
Il guardalinee vede un fuorigioco, l'arbitro annulla. Non c'è Var, non c'è nulla oltre gli occhi dell'assistente che alza in una frazione di secondo la bandierina gialla. La partita finisce in parità e la Juve, dopo poche giornate, evento quantomai raro, vince il discutibile scudetto. Da lì in poi, dibattiti, testimonianze dirette, chiacchiere da bar, moviole, contromoviole, tecnologie "modernissime" come il telebim sembrano confermare che invece "Er Gol de Turone era Bono".

Il documentario, presentato alla Festa del Cinema di Roma, ricostruisce con occhio ironico ma integerrimo, una questione ormai slegata dal calcio, diventata esempio di lotta allo strapotere, non sempre legittimo, delle squadre del nord (Juve in testa) da parte di alcune società del centro sud.
Le interviste agli attori principali della vicenda, i ricordi amari di calciatori giallorossi ancora in preda alla rabbia, i giudizi di sportivi e semplici tifosi riescono a rendere bene l'idea del fatto e dei suoi strascichi (anche gli juventini continuano a non ammettere che Turone fosse in posizione regolare). Tutto a conferma di quanto alcuni tifosi vivano per il pallone, utilizzando una parte non limitata di cervello per continuare a sostenere tesi che, anche se con una base di verità o confutate innegabilmente dai fatti, dovrebbero essere metabolizzate e messe presto nel dimenticatoio.