Note di regia di "Dall'Est con Amore. Quattro
Storie di Vita e Integrazione"
Quando ho parlato per la prima volta con i responsabili dell’associazione Cittadini del Mondo, sulla comunità russofona a Cagliari e in Sardegna, mi si è aperto un nuovo orizzonte.
Ho lavorato per tanti anni sull’immigrazione, ma prettamente con ragazzi che arrivavano dai paesi dell’Africa e dell’Asia. Non avevo la piena consapevolezza di quante donne venendo dall’ex Unione Sovietica, avessero scelto la nostra Isola per una nuova vita.
Abbiamo scelto quattro donne di età e nazionalità diverse che potessero essere rappresentative di culture e vite differenti, pur avendo un passato geopolitico e la lingua in comune. In coscienza, so benissimo che niente e nessuno può essere realmente rappresentativo di un popolo o una nazione. Per questo la direzione è andata alla ricerca più di universalità umane, che di differenze culturali. Più vite, che luoghi comuni.
In tutti i miei lavori parto da delle domande, che in questo caso sono diventate interviste.
La sceneggiatura era volutamente aperta per lasciarmi guidare dalle risposte che mi venivano date. Prima davanti a un caffè e poi in un luogo che fosse significativo per le protagoniste. All’inizio, non è stato sempre facile lasciarsi andare oltre diffidenza e timidezza, ma è bastato conoscersi per poi ridere e scherzare come possibili grandi amici.
Karim Galici