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CINEMA ITALIANO - Le partite a carte nelle scene piu' belle dei film


Una partita a carte, una mano vincente, sguardi che si incrociano al di sopra del tavolo verde: il gioco d’azzardo ha ispirato molte pellicole cinematografiche, sia italiane sia straniere


CINEMA ITALIANO - Le partite a carte nelle scene piu' belle dei film
Il fascino del poker, del blackjack o del più nostrano “scopone” è la ragione per la quale questi giochi sono certamente uno dei passatempi più diffusi al mondo e sono spesso stati immortalati in scene di film e serie TV di successo.
Chi è appassionato di queste attività ludiche può anche approfittare della grande diffusione dei casinò online: oggi è possibile divertirsi e tentare la fortuna anche senza spostarsi da casa. Tutta l’emozione di una partita a un classico gioco da tavolo oppure di una puntata alla roulette sono infatti a portata di click e ciò rappresenta un motivo in più per poter coltivare la propria passione.

L’occhio attento del regista riesce a cogliere le sfumature espressive degli interpreti di sfide avvincenti, drammatiche o anche esilaranti. Qui di seguito, vi proponiamo alcuni titoli dove il gioco entra nella sceneggiatura come leit motiv, momento di tensione drammatica, spunto comico o di semi-seria riflessione sociale e politica.

==Regalo di Natale (1986)==

Considerato una delle migliori pellicole del suo decennio, Regalo di Natale di Pupi Avati offre al pubblico una variazione del classico tema natalizio, dove amicizia, tradimenti, emozioni forti e accenti grotteschi si fondono per creare un vero capolavoro. La storia narra di un gruppo di quattro amici che si ritrovano per una partita a poker, invitando un misterioso “quinto” con la passione per il gioco e che possiede grande disponibilità di fondi, ma poca abilità. Insomma, è una facile vittima. Troppo facile. Antichi dissapori e storie di vita dei singoli giocatori saranno la forza portante nel dipanarsi della trama, che avrà risvolti inattesi e sorprendenti. Pupi Avati scandaglia l’animo umano, le sue debolezze, passioni e speranze, attraverso le espressioni di impeccabili interpreti, tra cui spiccano Carlo delle Piane, Diego Abatantuono e Alessandro Haber.

==Compagni di Scuola (1988)==

Carlo Verdone ci fa ridere e riflettere da più di trent’anni, grazie a pellicole divertenti e allo stesso tempo profonde. Una delle sue sceneggiature più riuscite, originali e interessanti, è certamente quella di Compagni di scuola. Il film che mette in scena la reunion di ex compagni di liceo, ognuno dei quali porta con sé sia le memorie spensierate della scuola che un buon carico di fardelli che la vita adulta gli ha riservato. Tra i protagonisti, oltre a Carlo Verdone, Athina Cenci e Nancy Brilli, troviamo Christian De Sica, che interpreta un artista fallito in cerca di soldi. Nel film, De Sica decide di sfidare alcuni dei suoi ex compagni a una partita a poker che potrebbe risollevare le sue traballanti finanze. Purtroppo, dall’altra parte del tavolo si trova un Alessandro Benvenuti che veste cinicamente l’abito del falso invalido, provato nel corpo e nella mente. Al termine di una scena esilarante e un po’ “cattiva”, Benvenuti soffierà la vincita all’amico, facendo ricorso a un abile bluff.

==...Continuavano a chiamarlo Trinità (1971)==

Se il mito della coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill non accenna a tramontare è grazie alla loro incredibile forza comica e alchimia perfetta. Una della scene più famose del seguito di Lo chiamavano Trinità si svolge in un saloon dove alcuni avventori sono impegnati in una partita a poker. I due protagonisti si siedono al tavolo e Terence Hill sfodera la sua abilità da giocoliere nel mischiare le carte, lasciando gli altri stupefatti. In realtà, le mani di Terence Hill furono doppiate dal noto prestigiatore Tony Binarelli e l’effetto è davvero strabiliante. Tra sguardi sornioni e puntate al rialzo, la coppia più amata del cinema riesce a portarsi via un bel gruzzolo e a prendersi gioco degli avversari in una sfida a colpi di schiaffoni.

==C’era una volta il crimine (2022)==

Uno dei geni della commedia italiana contemporanea è certamente Massimiliano Bruno, che ha portato sullo schermo, come regista, divertenti film come Viva l’Italia, Nessuno mi può giudicare e Confusi e felici. Bruno è anche un attore di grande talento, sempre divertente, sfrontato e mai banale. Negli ultimi anni, ha sfornato tre film che appartengono a una ideale trilogia dedicata alle scorribande nel tempo di uno scalcinato gruppo di pseudo-ladri e truffatori. L’ultima pellicola si intitola C’era una volta il crimine e racconta l’epopea di quattro protagonisti alle prese con il furto della Monna Lisa durante l’occupazione tedesca in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Nel corso del film, una delle scene più memorabili è una partita a scopone tra Giampaolo Morelli e Marco Giallini contro Gian Marco Tognazzi e Rolando Ravello. Quest’ultimo interpreta il futuro presidente Sandro Pertini, allora un partigiano attivamente impegnato nella resistenza. Nonostante il rispetto nutrito nei confronti della personalità di questo Pertini cinematografico, la sete di vittoria di Giallini e Morelli non si placa, e saranno proprio loro ad avere la meglio. In questo caso, i giocatori attorno al tavolo non si scambiano solo cenni ed espressioni enigmatiche, ma imbastiscono una conversazione sul significato di libertà e con qualche spunto al limite della profezia.

02/11/2022, 09:15