Note di regia di "Dove vanno i vecchi dei che il mondo ignora?"
L’Etna è una zona di metamorfosi la cui potenza stratifica ogni cosa. È un luogo carico di letteratura millenaria, di immaginari mitici, che seguitano a sopravvivere sotto forme incessantemente differenti. L’Etna è un grande organismo in cui la materia attraversa la materia, che impedisce l’assolutizzazione e l’affermarsi di ogni tipo di identità.
A sostegno del carico di documentazione scientifica e di immaginario, abbiamo deciso di seguire due linee direttrici. Entrambe convivono nel film incrociandosi e annullandosi, vicendevolmente. Da una parte un’esperienza fisica, il tentativo dell’ascesa, lungo la sua pelle, la sua superficie, fino ai crateri sommitali. Dall’altra una discesa, il tentativo di penetrare i segreti della materia, sprofondando dentro il suo corpo, interrogando il vulcano attraverso lo sguardo tecnologico.
Ci ritroviamo così di fronte a spazi enigmatici. Tutto entra in relazione con forze archetipiche e mitiche, sovrumane, attraverso nuovi e antichi rapporti simbolici. Si resta visivamente incollati alla materia del vulcano e lo stesso disegno sonoro mescola presa diretta e voice-over a elaborazioni di frequenze generate da sismogrammi e da vibrazioni di rocce basaltiche.
La letteratura riguardante l’Etna è sterminata, tanti sono i viaggiatori che hanno affrontato il vulcano, tanti gli scienziati che nei secoli hanno cercato di interrogarlo. E spesso scrittori e scienziati hanno incrociato le loro esperienze. Il film č diario, saggio, documento e messa in scena di documenti, finzione. “Un viaggio ipnotico nel tempo e nella materia dell’Etna” (dal Torino film festival). Prende le mosse dal diario del giovane Alexandre Dumas (padre), e passa per Ovidio, l’Appendix Vergiliana, Colombano di Bobbio, Lazzaro Spallanzani, Carlo Gemmellaro, Jean Epstein, Haroun Tazieff, Chris Marker, e Cesare Pavese il cui passo tratto dai Dialoghi con Leucò dŕ il titolo al film:
Ti sei mai chiesto dove vanno i vecchi dči che il mondo ignora? Perchč sprofondano nel tempo, come le pietre nella terra, loro che pure sono eterni?