TORINO FILM FESTIVAL 40 - La Scelta
Raccontare il movimento
No Tav disgregando l'immagine che molta informazione mainstream ha costruito in questi anni: un gruppo di terroristi o potenziali tali, senza un volto e senza alcun rispetto (per le istituzioni, per il progresso, per il "bene" generale). Come farlo? Umanizzandolo, personalizzandolo, mostrando una volta tanto i volti, le facce, la normalità di chi da molto tempo ormai giorno dopo giorno cerca di difendere la propria terra, il futuro dei propri figli e anche, almeno così credono, il proprio Paese.
E' questa la "
scelta" compiuta da
Carlo A. Bachschmidt, regista, e dai suoi co-autori Stefano Barabino e Michele Ruvioli (ma va citato anche il produttore creativo Dario Zonta). Una scelta coraggiosa quanto semplice, che però infastidisce chi sulla generalizzazione terroristica e terrorizzante del "movimento" ha sempre puntato, perché ne disarma la propaganda ormai consolidata.
Donne e uomini qualunque, giovani e anziani inoffensivi, famiglie che non vogliono subire un sopruso dallo Stato che ritengono ingiusto e anche inspiegabile economicamente, come moltissimi esperti hanno dichiarato nel tempo ma come nessun "esperto" sembra voler discutere senza pregiudizi.
Ma al di là delle opinioni pro o contro quella che dovrebbe essere solo un'infrastruttura e invece è diventata anche un simbolo, di resistenza e di posizione, "
La Scelta" non entra troppo nel merito della linea ad alta velocità, se non con qualche vago accenno: l'obiettivo di umanizzare il "nemico" è raggiunto. Difficile, a visione finita, non essere indotti ad ascoltarlo veramente, una volta ogni tanto (non la prima, stesso obiettivo era ad esempio alla base di "Qui" di Daniele Gaglianone), quel temibile avversario. E a quel punto magari anche accettarne la versione...
26/11/2022, 18:00
Carlo Griseri