TORINO FILM FESTIVAL 40 - PPP - Una visione nuova

Giancarlo Scarchilli ha già diretto altri docufilm di successo come "The King of Paparazz i", "Essere Riccardo... e gli altri ”, "Vittorio racconta Gassman ", dove la sua direzione ha avuto la grande abilità, attraverso le sole immagini di repertorio, di lasciare allo stesso Gassman la capacità di raccontarsi.

Anche in questo lavoro su Pasolini il regista è abile nel montare assieme, in un fluire armonico e poetico, spezzoni di archivio e testimonianze storiche. Sono tanti i personaggi che troviamo nel film, il mosaico di parole ed immagini fa emergere un ritratto di Pasolini affettuoso ma anche aderente alla realtà. Scarchilli ci racconta il "Pasola" più talent scout e scopritore di artisti.

Stupendo l'episodio di Bernardo Bertolucci, ancora ragazzo, che in casa del padre Attilio a Roma va ad aprire alla porta e si trova davanti Pasolini. Il regista di Ultimo Tango a Parigi, lo scambierà per un ladro lasciandolo sulla soglia di casa, scoprendo solo dopo che si trattava di uno dei più grandi poeti italiani.

Tra i due nacque poi una profonda amicizia e collaborazione che portò poi all'ingresso di Bernardo Bertolucci come aiuto regista nel film di esordio di Pasolini, "Accattone". Altro episodio illuminante è l'incontro con Sergio Citti, avvenuto casualmente nel traffico infernale di Roma, perchè Pasolini aveva forato una gomma della macchina e non sapeva proprio come fare.

Citti si fermò, con altruismo di borgata ad aiutarlo a sostituirla. Da quell'incontro Sergio ed il fratello Franco diventeranno per Pier Paolo, le guide ed i traghettatori insostituibili all'interno del sottoproletariato di Roma, senza i quali Pasolini non avrebbe potuto arrivare ad Accattone e a Ragazzi di Vita.

Pasolini aveva una capacità unica nel guardare nel profondo delle persone, andandone a svelare la sensibilità artistica. Altro grande scrittore e sceneggiatore scoperto da Pasolini è stato Vincenzo Cerami, suo alunno in una scuola di Ciampino. Si respira l'aria di cinema e di magia nel documentario di Scarchilli, una finestra aperta su quel vivaio rutilante di storie, incontri e personaggi che era la Roma degli anni'60.