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Note di regia di "La Notte Piu' Lunga"


Note di regia di
Il nucleo narrativo del cortometraggio prende liberamente ispirazione dai fatti accaduti in Valle Camonica, nelle Alpi lombarde, tra il XV e XVI secolo, quando un gruppo di donne fu accusato di stregoneria e condannato a morte. La notte più lunga racconta i fatti che, secondo una mera operazione di immaginazione, potrebbero avere dato il via a una delle più intense serie di processi alle streghe avvenute in Italia. Nella nostra epoca, l’urlo soffocato di queste donne pretende di essere ascoltato e si unisce a quello di tutte coloro che ancora subiscono soprusi, ingiustizie e violenza, perpetrate nel nome degli stessi spaventosi retaggi che hanno ucciso le loro antenate. Questo film vuole farsi voce di un’energia femminile tanto ferita quanto potente, raccontando di un’alleanza fra donne di tre generazioni diverse che si sacrificano per preservare il frutto della loro unione. Sempre presente, silenzioso e maestoso, è l’occhio della Natura: madre, donna e forza vitale per eccellenza. Il racconto di queste vicende è sempre accompagnato da un’ambientazione cupa, in cui la figura umana sembra essere isolata e inghiottita dai maestosi paesaggi naturali. La scelta fotografica sottolinea questi toni con l’utilizzo di colori freddi e poco contrastati, e un’illuminazione tenue, grazie alla quale anche l’oscurità trova i suoi spazi. La psicologia dei personaggi e le loro emozioni vengono messe in risalto da numerosi primi piani, frequentemente alternati con dettagli su elementi simbolicamente rilevanti per la storia. Dopo un inizio dai tempi più dilatato che accresce la tensione, il ritmo del montaggio accelera, accompagnando il climax degli eventi. Particolare attenzione è stata riservata al momento centrale della storia: una sequenza di montaggio frammentata da bruschi tagli enfatizza la drammaticità del parto. La colonna sonora si compone di molteplici suoni, dagli striduli campionamenti di strumenti musicali antichi ai più classici archi. I momenti più drammatici sono arricchiti da cori di voci femminili che rimarcano la dimensione di intima intesa presente tra le donne della storia.

Letizia Giorgio