Note di regia "La Grotta Magica"
Il racconto nasce dall’unione di una spiacevole esperienza vissuta da mio figlio assieme a un suo caro amico durante un soggiorno in un centro estivo, e della leggenda di Lamia, legata al monumento naturale delle Grotte di Falvaterra e Rio Obaco, dove ho girato gran parte delle scene. In questo corto c’è molto di me e della mia infanzia, a cominciare dai giocattoli che David e Noah hanno intorno a loro nella soffitta, mentre disegnano, passando alla vecchia casa dei nonni dove soggiornano durante le vacanze, realmente “la mia vecchia casa dei nonni”.
È anche un piccolo omaggio ai film di avventura e crescita, che tanto ho amato da bambina, come Stand by me e I Goonies. Quello che cerco di raccontare in questa favola moderna è da una parte la solitudine di alcuni bambini abbandonati alla mercé dei loro cellulari e ai videogiochi, da genitori assorbiti dal loro lavoro o da nobili impegni, come nel caso del padre di David, e l’indigesto reflusso a stampo razzista che stiamo vivendo in questo momento storico anche tra i ragazzini, specchio, ahimè, del vissuto e dell’ambiente familiare intorno a loro.
L’incontro con la creatura magica nella grotta che prende le sembianze di una bambina - forse vista di sfuggita nel paese -, gli elementi della leggenda narrata da Noah, la passione per il mare e le sirene - intuibile da più elementi narrativi e visivi -, la sua nostalgia e preoccupazione per il papà - volontario in un paese in guerra -, i suoi incubi notturni; sono la voce del suo inconscio pronto a inviargli delle soluzioni concrete. Questo breve film è un messaggio di speranza, di come il giusto esempio di un singolo elemento del sistema possa provocare una reale possibilità di crescita e cambiamento di una comunità.
Flavia Coffari