Note di regia de "L'uomo che disegno' dio"
L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO si propone come una commedia drammatica di denuncia su temi d’attualità quali l’integrazione multietnica (ma senza buonismi d’accatto), l’invadenza dei Social (senza pseudo-giustificazioni) ed il cinismo della TV-spazzatura (ma senza ipocrisie). L’insegnante è un uomo quasi invulnerabile, una sorta di “Samurai” non-vedente, ma capace proprio per questo di “vedere” gli altri con un’immediatezza sovrannaturale, grazie al suo misterioso dono di ritrattista. L’UOMO CHE DISEGNO’ DIO ha in film come L’ANGELO AZZURRO, QUINTO POTERE, LA DECIMA VITTIMA, ma anche nel Neorealismo Italiano e nella letteratura dei Gadda, degli Sciascia, degli Scerbanenco, nonché nelle dottrine filosofiche Heideggeriane, alcuni dei suoi ispiratori, e pone un quesito: avere il dono della vista per poi sprecarlo con la TV-spazzatura e la deriva “internettaròla” è meglio che vivere nelle tenebre in cui si può “vedere” un mondo ideale?
Franco Nero