Note di regia di "Sbagliando S'Impara"
Dopo i miei primi due film Storia di un inganno e Uno strano weekend al mare avevo voglia di mettermi alla prova con una storia più vicina alle commedie d’azione americane con cui sono cresciuto. A un attore teatrale non mancano certo esperienze rocambolesche a cui ispirarsi, e così ho scritto una storia che potesse portare alle estreme conseguenze l’ambizione di chi come me ama questo mestiere. Ho quindi chiamato i colleghi e gli amici di una vita per realizzare un film che si concentrasse sui molti aspetti del nostro (condi)vivere il palco, il set, la fiorentinità: emozione, amore, tensione, delusione, rinascita, senza dimenticare mai comicità e complicità. A cosa saremmo disposti pur di far avverare i nostri sogni? Quanto è difficile trovare un equilibrio tra ambizione e sfera emotiva? Si parte da un sogno, quello di un bambino, il me bambino, e si finisce abbracciando la realtà della vita. Una realtà che, se impariamo a guardarla bene, contiene già la realizzazione dei nostri sogni. Per questo i miei personaggi quando dovranno agire, indossano la maschera neutra: è lo strumento usato nello studio attoriale per mettersi in ascolto e «toccare le cose elementari con la freschezza della prima volta» (Jacques Lecoq, Il corpo poetico). Perché comunque vada, meglio non disperare: sbagliando s’impara, basta capire la lezione.
Alessandro Ingrà