Note di regia di "Headshot"
“Headshot” è un film teen action, ambientato in un contesto contemporaneo realistico e legato al mondo del videogaming professionale. È un film che parla principalmente a un pubblico giovane tramite la contestualizzazione di un mondo a loro ben conosciuto e che fa ormai parte della quotidianità, come quello dei video-games. Il film utilizza una grammatica fotografica estrema ma ricercata: i Visual Effects in 3D e l’utilizzo di costumi e props creati sui personaggi, sono elementi che appassionano e contraddistinguono la cultura “nerd”. I nostri personaggi sono dei giovani “gamers” che vengono invitati da un’entità segreta stile “Anonymous” a giocare dal vivo a una partita di softair dove verranno sfidati a ripetere le loro performance e mostrare le loro capacità in un contesto realistico. Il tutto in diretta live streaming su una piattaforma internet, davanti ai loro fans.
Ma la sfida tra i gamers diventerà una lotta per la sopravvivenza, quando un player sconosciuto inizierà a ucciderli uno alla volta. Quello che ho voluto raccontare è la differenza tra il mondo virtuale e quello reale e il fatto che, per quanto ci si possa sentire invincibili dietro a uno schermo, la vita reale resta più cruda e concreta di qualsiasi finzione. All’interno del film ci sono vari sotto-testi narrativi che attraversano empaticamente una serie di canali comunicativo-emozionali con il pubblico, cercando di dar voce a degli elementi che ho percepito come fondamentali: a partire dalla relazione tra Samuel e Marco, una coppia omosessuale descritta nella sua normalità di rapporto affettivo, senza nessuno stereotipo, oppure la rappresentazione di Sycaria come leader del gruppo, a dimostrazione che le gamers donne possono competere con i maschi tranquillamente alla pari, se non a livelli superiori. Altro esempio, la relazione conflittuale tra Chris e Angela, ex fidanzati che si ritrovano per caso all’interno dell’Arena e che sono costretti ad affrontare una serie di nodi tipici di una relazione tra ragazzi, o anche il rapporto tra Chris e Bard, acerrimi nemici ed avversari che si ritrovano a rivedere tutti i pregiudizi verso l’altro e a collaborare per salvarsi. La fotografia del film è stata pensata a supporto della contestualizzazione narrativa, con l’utilizzo della tecnica del piano sequenza a valorizzare l’ambiente in cui ci troviamo e con l’espediente dell’uso di una sola ottica per favorire l’immersività sia nei dialoghi che nelle scene di combattimento e fuga. L’idea era quella di ricreare due momenti fotografici, ma non solo, fondamentali nel mondo dei videogiochi: la fase cinematica e la fase di gameplay. Le riprese in POV ci portano in una dimensione in cui lo spettatore si immedesima nel giocatore e al tempo stesso aiutano a raccontare le dinamiche narrative tramite la diretta social. La colonna sonora del film, allo stesso modo, è stata immaginata e costruita per accompagnare e favorire questi due momenti principali.
L’utilizzo di sonorità cinematiche è stato voluto per dare un respiro action/epico che serviva per valorizzare sia emotivamente che ritmicamente il tutto. In conclusione, “Headshot” è sicuramente un progetto ambizioso: ha al suo interno una grande voglia di dimostrare che i film di genere italiani si possono fare senza dover snaturare o annullare la propria identità nazionale; c’è dentro la voglia di realizzare un progetto estetico di qualità e che sia originale e soprattutto c’è una grande voglia di realizzare qualcosa che crei un ponte per riportare al cinema un target che sembra ormai distante, soprattutto cercando di farlo uscire dalla sala con la voglia di tornarci presto. Il film ha un cast tecnico di grande livello, con Emanuele Pasquet alla Direzione della Fotografia, il montaggio di Daniele Camaioni, e l’Art Direction di Alessandro Iacopelli, che ha realizzato il design dei costumi e delle armi dei personaggi, mentre il trucco prostetico è stato realizzato da Silvia Castellucci. Alessio Pesenti ha curato tutte le attività di Stunt Coordinator, usando l’esperienza derivata dalla scuola del parkour, che si sposa perfettamente con le location dove abbiamo girato; la realizzazione dei VFX e il 3D è stata seguita e coordinata da Giacomo Mora. Infine, tutto il sound del film è stato curato da Luigi Sansò, che firma anche la Colonna Sonora con Valerio Cartareggia e Stefano Usai. Noi, di nostro, ci abbiamo messo l’anima per far funzionare questa “orchestra” nel modo migliore possibile.
Niko Maggi