Note di regia di "Cipria"
…Nel 2017 l'autrice Anna Villari sta compiendo una ricerca nell'archivio del grande pubblicitario italiano Dino Villani (un genio del marketing che per continuare la produzione della Motta oltre Natale inventò la Colomba Pasquale e ideò Miss Italia per pubblicizzare un dentifricio…) e scopre che uno dei tanti concorsi da lui realizzati è stato completamente dimenticato. Nel 1941 per promuovere una nuova cipria della Carlo Erba, della quale dirigeva il settore pubblicitario, Villani chiede la collaborazione del suo amico Zavattini. Come sappiamo Zavattini cercava/sognava un cinema che si occupasse delle storie delle persone delle quali nessuno si interessava mai: la gente del popolo, i poveri, le donne, i bambini. Il concorso può essere un’occasione: vengono invitate le acquirenti della cipria Velveris velo di primavera a scrivere le loro vite così come le hanno veramente vissute ed inviarle al settimanale L’illustrazione del popolo, il settimanale illustrato de La Gazzetta del Popolo. Le più belle verranno pubblicate dal settimanale, alcune diventeranno dei radiodrammi, la storia vincitrice del concorso sarà il soggetto per un lungometraggio. Anna, dopo molte ricerche, trova alcune di queste storie pubblicate e mi propone di trasformarle in un film, ottanta anni dopo…
Le storie pubblicate sono tutte lontane dallo stereotipo della donna del focolare. Queste sono tutte donne tutte dinamiche: molte cercano i loro mariti o figli scomparsi all’estero per le guerre coloniali o per cercare un lavoro migliore; oppure scappano da padri o compagni crudeli e possessivi e tentano di rifarsi una vita altrove, talvolta con nuovi partner. Stringiamo il cerchio sulle storie che ci piacciono di più, quelle che ci sembrano (ahimé) ancora attuali per i temi che trattano, per poi constatare che sono le stesse che furono premiate all’epoca: la giuria era composta da intellettuali ed artisti così avanzati - tra gli altri De Cespedes, De Sica, Visconti, lo stesso Zavattini - che i racconti selezionati sono ancora moderni…
E così con tutte e tutti i pazienti archivisti che si attivano per farci visionare i loro materiali dentro le nostre case, cominciamo a costruire un film “di finzione di repertorio”…
Giovanni Piperno