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Note di produzione di "Primadonna"


Primadonna è il debutto di una giovane regista che per la sua opera prima ha scelto di raccontare, con grande sensibilità, questo dramma femminile mettendo in scena il coraggio e la verità di una donna, divenuta simbolo di riscatto per tutte le generazioni avvenire. Il film racconta una vicenda di emancipazione femminile, la storia di Lia è senza tempo e universale, una vicenda che accade ancora in molti paesi. È evidente che le donne ancora oggi siano vittime di discriminazione e di violenza in molte parti del mondo. Il pubblico giovanile potrà riconoscersi più di chiunque altro nella nostra protagonista.

Virginia Valsecchi per Capri Entertainment

Primadonna è un film che testimonia di come la storia generalmente celebra i grandi, ma molto spesso viene scritta dalla gente comune. Da persone come Lia, che hanno il coraggio di opporsi allo status quo, che con determinazione e ostinazione finiscono per lasciare un segno indelebile che cambia il corso delle cose. La sua storia - raccontata da donne (Marta Savina, la regista, e Claudia Gusmano, la protagonista) ma in grado di parlare a tutti – merita di essere vista e fatta viaggiare. È una storia profondamente radicata nella cultura di un paese unico come l’Italia, governato fino a pochi anni fa da retaggi ancestrali che sembrano impossibili per un paese moderno, ma che al tempo stesso racconta di temi universali. Il coraggio di difendere la propria identità ed integrità, la forza di battersi per non accettare una vita scelta da qualcun altro: sono tutti elementi della vicenda di Lia capaci di coinvolgere ed emozionare spettatori di tutto il mondo. Per questo Medset Film ha deciso di contribuire a raccontarla.

Medset Film

In principio era stata solo una conversazione. I film nascono soprattutto dagli scambi interpersonali, dalle amicizie, dalle convergenze, dalla mancanza di calcoli. Avevamo parlato con Virginia Valsecchi di progetti futuri che avrebbero potuto vedere una collaborazione tra Capri e Tenderstories e Virginia, con un lampo negli occhi e un trasporto totale, ci aveva parlato subito di Primadonna. All’epoca il film di Marta Savina aveva un altro titolo, ma fin dalla sceneggiatura prometteva tutta la forza evocativa che la regista è stata poi abilissima a proiettare nella sua opera. Pur parlando di una storia di sessant’anni fa ci è parso subito che Primadonna raccontasse il mondo di oggi con una nitidezza che meritava una scommessa ponderata. Siamo felici di averla fatta: per chi non conosceva l’Italia dell’altro ieri, per chi si è ostinato a minimizzare gli arbitrii e le ingiustizie del tempo e per tutti quelli che ancora lottano per affermare diritti che dovrebbero essere elementare patrimonio di un’intera popolazione e purtroppo, patrimonio comune, non sono ancora.

Malcom Pagani e Moreno Zani per Tenderstories