Note di produzione de "Il Grande Male"
IL GRANDE MALE è un film concepito e scritto per essere realizzato all’interno di uno spazio chiuso, protetto, claustrofobico. Dall’idea iniziale, poi in realtà il progetto si è sviluppato assumendo una struttura narrativa e produttiva con maggior respiro, ma le linee guida iniziali sono state mantenute e costituiscono la forza e, per certi versi, l’originalità dell’operazione. Infatti, il film è stato girato a Bari in un articolato complesso residenziale, intricato ed eterogeneo, che si è trasformato in un enorme teatro di posa per l’occasione. Ciò ha consentito di lavorare in modo stimolante su un terreno in apparenza più difficile, ma con spunti narrativi decisamente più interessanti ed attrattivi. La location, labirintica e senza vie di fuga, è diventata la metafora ambientale della mente del protagonista, e come tale ha permesso a regia, fotografia e scenografia di cimentarsi su un ambito creativo molto più vivo e intrigante. Ne viene fuori una scelta di inquadrature, movimenti di macchina e dettagli scenografici che catturano l’attenzione dello spettatore con una forza viva, malleabile, in divenire, per certi versi superiore, in termini di attrazione globale del prodotto, a quella esercitata da film più mainstream. Una sfida duplice, per certi versi, che indirizza però Il grande male, sin dal primo fotogramma, verso uno spettatore consapevole, attento e interessato a temi e linguaggi da cinema d’essai, ma che, al contempo, apprezza anche il più tradizionale entertainment.