Note di regia de "I Cacciatori del Cielo"
“I Cacciatori del Cielo” nasce con l’intento di celebrare il centenario della nascita dell’Aeronautica Militare attraverso le imprese eroiche di Francesco Baracca, pilota simbolo dell’aviazione, immerse nel contesto storico della Prima Guerra Mondiale. Quando la produttrice Gloria Giorgianni mi ha proposto di lavorare a questo progetto, sono stato da subito attratto dalla possibilità, per me inedita, di poter sperimentare una narrazione fatta di diversi linguaggi. Sin dalla prima stesura della sceneggiatura infatti, insieme agli sceneggiatori Pietro Calderoni e Valter Lupo, supportati dalla consulenza storica di Paolo Varriale, abbiamo cercato di delineare e strutturare un racconto avvincente attraverso un delicato intreccio di fiction, repertori storici, testimonianze e disegni animati. Per la buona riuscita del film e per raccontare al meglio il sogno del volo, oltre all’ottimo lavoro di ricostruzione storica, che ha donato al progetto grande prestigio estetico, è stato certamente fondamentale l’opportunità di poter lavorare con i modelli di aeroplani della prima guerra mondiale pilotati da Francesco Baracca, grazie all’imprescindibile supporto della Fondazione Jonathan Collection di Nervesa della Battaglia e al Museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna.
Il mio obiettivo principale è stato fin da subito quello di cercare di affrontare questo racconto storico della nascita dell’Aeronautica Militare come arma indipendente, non attraverso una facile celebrazione di avvenimenti storici della Grande Guerra, ma, piuttosto, puntando il focus sulle vicende umane e familiari di un pioniere del volo come Baracca. Attraverso le sue emozioni, i suoi sentimenti, le sue paure, ho cercato di restituire un racconto appassionante, ma allo stesso tempo sincero ed emotivo. In questo senso è stato fondamentale il lavoro svolto insieme agli attori per riuscire a donare tridimensionalità e carattere ai personaggi partendo dalla figura simbolo di Francesco Baracca per arrivare a quelle del Capitano Pier Ruggero Piccio e della cantante lirica Norina Cristofoli. Un discorso a parte merita invece il personaggio di Bartolomeo che rappresenta una vera e propria licenza poetica nella narrazione. L’arco narrativo di questo immaginario meccanico dal cuore gentile, che Baracca prende letteralmente sotto la sua ala protettrice, trasforma il racconto in una grande storia di amicizia e fratellanza e lo innalza a parabola universale, a momento di crescita umana collettiva.
Per questo motivo ho deciso di raccontare questa storia e ho provato a farla mia coniugando tematiche che toccano le corde profonde delle emozioni umane, con un linguaggio cinematografico in grado di immergere lo spettatore in un universo antico e poetico, ma allo stesso tempo stilisticamente e fotograficamente coinvolgente e accattivante.
Mario Vitale