Note di regia di "From Beyond"
Sebbene abbiamo scelto di ambientare la storia in un tempo e in un luogo diversi da quelli originariamente previsti dall'autore, speriamo che il nostro adattamento di From Beyond (1920, H.P. Lovecraÿt) aggiunga spettacolo e varietà alla narrazione, gondendo anche l'eredità evocativa dei temi lovecraftiani con le immagini iconiche e i dilemmi morali che ci si aspetta da un film sulla Seconda Guerra Mondiale. Il cortometraggio contiene una commistione di generi (Fantascienza, Fantasy, thriller, horror e azione) sulla scia di opere come Pan’s Labyrinth, Overlord e Indiana Jones, che sono stati le sue ispirazioni.
I protagonisti, la spia americana Howard e lo scienziato pazzo ed ex partigiano Crawford, rispondono a canoni caratteriali da manuale, noti e facilmente riconoscibili. Howard è un militare coraggioso e moralmente solido in un ecosistema oscuro, mentre Crawford è un malvagio delirante, ma riesce ad esprimersi con una chiarezza e una lucidità che rendono il suo pensiero comprensibile e seducente. Ad ogni modo, il film mette in mostra la decomposizione di entrambi questi archetipi classici, nel momento in cui una malsana ambizione travia i personaggi nel corpo e nello spirito, fino a portarli entrambi alla follia.
Abbiamo voluto interpretare questo viaggio verso la perdizione in chiave fedelmente lovecraftiana, ovvero inquietante proprio perché inserita in un contesto iper-realistico storicamente, scientificamente e militarmente. Per supportare il progetto sul piano tecnico, abbiamo optato per l’uso di lenti anamorfiche vintage, dal look morbido e fumoso, unitamente a un impiego diffuso di luci diegetiche. A completare il tutto, ci sono alcuni effetti speciali pratici ed effetti visivi digitali, che mimano l’estetica dei film horror di metà Novecento, come Creature from the Black Lagoon (1954).
Scenografia e location sono parte integrante dell’esperienza narrativa. In fase di post-produzione, abbiamo cercato di espanderne i confini con diverse suggestioni sensoriali, non solo visive e uditive, a partire dall’ approfondimento dell’elemento acquatico molto caro a Lovecraft, proprio perché misterioso e - ancor oggi - largamente inesplorato. Il “Beyond” è dunque diventato il co-protagonista del racconto: una dimensione parallela al ‘reale’ comune, un universo disumano e amorale, buio, confusionario e popolato da mostruose creature
Luca Ferrara