Note di regia di "Pizza Panic"
La realtà, come sempre, supera la fantasia. L’elemento più assurdo di Pizza Panic -
la consegna misteriosa e incessante di pizze per dieci anni - è infatti il fatto di cronaca che ha dato vita al corto. Abbiamo capito subito che l’unico modo per raccontare questa sorprendente storia vera era abbracciarne la follia e permetterle di raggiungere le sue conseguenze più estreme e divertenti. Eppure le basi di tutto rimangono ben piantate nella realtà, nel quotidiano, perché è proprio nella claustrofobia di questa routine che nasce il surreale. Guido è un uomo solo, figlio di una generazione che ha avuto tutto e che non riesce più a riconoscere e ad accettare il mondo, padre di una figlia con cui vorrebbe creare un legame, ma fuori tempo massimo. Nella sua vita la pizza non è più dunque solo un tormento, ma l’ossessione che lo spinge a svegliarsi la mattina.
Pizza Panic è un corto eccentrico, ritmato, ma attento a cogliere tutte le sfumature di una storia complessa. Un mondo di chiaroscuri netti puntellati da macchie di colore intense. Nonostante venga mantenuta sempre una forte coerenza tonale, ogni scena ha una sua identità, che gioca con vari generi cinematografici, dal film di guerra, al noir, all’horror, sfruttando gli stilemi più noti per creare situazioni comiche sempre nuove.
Leonardo Malaguti