Note di regia di "Il Randagio"
“Il Randagio” è un cortometraggo che vuole raccontare il rapporto tra due uomini solitari in un ambiente naturale. Il contesto della natura e la presenza della nebbia sono perfetti per sottolineare la difficoltà psicologica del personaggio di Alessandro che, schiacciato dal contesto, vive in un mondo dove è sottomesso a Giovanni, e non ha la sicurezza e la ÿorza di volontà di scontrarsi contro la figura autoritaria. Il distacco tra i due uomini e la permanenza di Giulia, che porta al cambiamento delle loro vite, sono gli elementi cardine della storia, fatta di lunghi silenzi, incomprensioni e tensione crescente tra i personaggi.
Il titolo del cortometraggio contestualizza il finale del film, dove Alessandro, finalmente libero dal suo padrone, diventa metaforicamente un cane randagio in un futuro che per lui è incerto. Ciò che ho voluto raccontare nel cortometraggio è un ritratto crudo dell’essere umano, in un mondo senza regole morali, che trascendono il bene e il male, il tutto realizzato in un mix di generi che compongono elementi del thriller psicologico, l’horror autoriale e il dramma. I
registi che maggiormente mi hanno ispirato per la realizzazione di questo cortometraĀĀio sono, i fratelli Taviani, Ingmar Bergman, Michael Haneke, Denis Villeneuve e Robert Eggers. E voglio anche menzionare il lavoro dei pittori Caravaggio, Vincent Van Gogh, Caspar David Friedrich e Rembrandt, che mi hanno ispirato a livello visivo e suggestivo.
Matteo Villani