Note di produzione di "Questo mondo non mi rendera' cattivo"
Rispetto alla produzione di Strappare lungo i bordi, questa nuova serie presenta due forti elementi di novità da un punto di vista di produzione. Questo mondo non mi renderà cattivo ha infatti un formato più lungo, essendo composta da 6 episodi da circa mezz’ora ciascuno - dunque quasi il doppio rispetto alla produzione precedente -, e una storia che ha un respiro molto più simile al racconto cinematografico.
Le sfide che questa produzione ha presentato non sono state poche, ma sono state tutte molto stimolanti. Questa nuova serie infatti è caratterizzata da tematiche molto diverse e più ricche di sfumature, ne abbiamo parlato molto con Michele (Zerocalcare) e ci siamo confrontati anche con Netflix per assicurarci di definire l’approccio migliore. Abbiamo sempre avuto ben chiara l’idea di lavorare con un artista così abile a parlare in maniera schietta e al tempo stesso unica e irripetibile al proprio pubblico, perciò uno dei primi motivi di attenzione era rispettare il racconto, il punto di vista di Michele e il suo stile così potentemente generazionale, quasi più di quanto sia stato fatto in precedenza. Anche in questa storia infatti i protagonisti sono personaggi che, come sempre accade nei racconti di Michele, possono essere persone che abbiamo incontrato realmente nella nostra vita, perciò ognuno di noi aveva maturato un’esperienza rispetto a quelle tematiche molto soggettiva: il rischio era che ciascuno, a partire dalla pre-produzione, fino alla chiusura dei singoli episodi, ci mettesse del proprio nella lavorazione della serie.
Un altro elemento fondamentale riguardava il fatto che con Strappare lungo i bordi avevamo in qualche modo settato un linguaggio ed era indispensabile non contraddirlo. Se da una parte questo ci ha consentito di essere più veloci su alcuni aspetti e alcune scelte che hanno caratterizzato il nostro passaggio dal fumetto all’animazione erano già definite, dall’altra questo ci ha permesso di concentrarci maggiormente sulla narrazione e su alcuni aspetti estetici e di divertirci a inserire anche qualcosa di diverso rispetto a quello che il pubblico aveva già visto.
Abbiamo così potuto immaginare soluzioni alternative per dare più forza al racconto, come per esempio l’inserimento - già nella serie precedente - della Pixel Art, che ci riporta alla grafica della sala giochi di quando eravamo ragazzi, e di alcune sequenze in Stop Motion, una tecnica di animazione secondo noi perfetta per rappresentare, anche in maniera un po’ grottesca, alcuni aspetti della storia.
Su tutte le tecniche di animazione che sono state prese in considerazione però per noi è stato naturale far prevalere l’animazione tradizionale, che in gergo tecnico viene definita Paperless: perfetta per portare sullo schermo lo stile di Zerocalcare, questa scelta ci ha permesso di riprodurre nelle inquadrature la stessa libertà creativa presente negli storyboard, ottenendo quel risultato che il pubblico ha amato già nella prima serie.
Ma è stato grazie a una squadra composta da numerosi artisti di alto livello che nella produzione di Questo mondo non mi renderà cattivo abbiamo potuto alzare l’asticella. Rispetto alla serie precedente, su cui hanno lavorato circa 200 persone, questa volta il team è stato ampliato fino a raggiungere le 300 persone fra tutte le professionalità che hanno contribuito alle diverse fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione. Questo ci ha permesso di lavorare in modo più spedito su un formato più lungo, senza prolungare i tempi di attesa dei fan.
Ogni artista ha lavorato con grande passione e spirito propositivo, un aspetto che è stato molto apprezzato sia da noi sia da Zerocalcare, inserendo non solo idee interessanti sulla resa di una scena ma anche diversi easter egg: dai fumetti alle locandine dei film con i titoli modificati, passando per le stesse persone della produzione presenti nelle proprie vesti o come “attori” prestati ad alcune sequenze, ammettiamo di non essere ancora riusciti a individuarli tutti, ma il pubblico si divertirà sicuramente a scovarne il più possibile durante la visione della serie.