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BIOGRAFILM 19 - After the Bridge, la Madre del Terrorista


In concorso alla 19esima edizione del Biografilm Festival, il documentario di Davide Rizzo e Marzia Toscano segue Valeria Collina, madre di un terrorista islamico, nel suo flusso di coscienza per elaborare le scelte e la morte del figlio. Nelle parole di Valeria c’č condanna ma non traspare rabbia, il suo č un dolore silente e dignitoso, si lascia andare ai ricordi, facendo emergere il corto circuito tra le sue due vite


BIOGRAFILM 19 - After the Bridge, la Madre del Terrorista
Valeria Collina "After the bridge"
La vita di Valeria Collina nel 2017 viene sconvolta dalla morte del figlio Youssef, membro di un commando jihadista autore dell'attacco terroristico sul London Bridge. Dopo quell'evento, in cui Youssef č stato ucciso dalla polizia, Valeria riflette sul suo passato cercando di trovare la pace con il ricordo di suo figlio.

"After the bridge", scritto e diretto da Davide Rizzo e Marzia Toscano, č un lungo e intenso flusso di coscienza che vede protagonista Valeria, definita dai media nel 2017 la “madre del terrorista”, alternando le sue riflessioni a immagini di repertorio, filmati in super 8mm che la vedono giovane, sorridente, una tipica ragazza degli anni ’60, molto anni prima di convertirsi all’Islam per amore. Lascia il Marocco per tornare in Italia dopo 20 anni, desiderosa di essere di nuovo Valeria. Qui nel giugno 2017 la sua vita cambia per sempre dopo la morte del giovane figlio Youssef che sul London Bridge ha provocato 8 morti e numerosi feriti gravi. I giornalisti di tutto il mondo la raggiungono fuori la sua piccola casa sui colli bolognesi per intervistarla, lei condanna da subito le azioni del figlio, decidendo di non partecipare al suo funerale: “Non sono voluta andare perché non ho accettato quello che lui ha fatto, era un modo per dire “non sono d’accordo con te”.

Da ragazza era un’attrice di teatro, abituata a esporre il suo corpo, la sua immagine agli occhi degli altri, poi diventa la sposa di un uomo marocchino, ha due figli e si “nasconde” sotto al suo hijab: “Come ho potuto?”, si domanda durante lo spettacolo teatrale da lei scritto e interpretato, “L’isola”, ed č quello che si chiede lo spettatore guardando le immagini di repertorio che vedono una giovane e bella ragazza correre felice sui colli bolognesi, figlia di un ex partigiano, libera, appassionata e curiosa del mondo.

I registi seguono Valeria nelle sue giornate, nella quiete della sua casa, nelle sue passeggiate immersa nella natura, e gradualmente emerge il ricordo di Youssef, senza retorica e schivando momenti ricattatori la donna traccia il ritratto di un ragazzo come tanti, che viveva la sua nuova vita a Londra dividendosi tra un lavoretto e l’altro e sentendo ogni tanto la madre su Whatsapp. Poi il buio, la morte, l’inenarrabile, suo figlio diventa parte della storia, quella piů dolorosa e tragica.

"After the bridge" con una narrazione poetica e sentita, mostra un lato inedito del terrorismo, quello di una vittima non celebrata dai media, ma guardata spesso come in parte “responsabile” delle azioni di un figlio terrorista, mostra un dolore “diverso” affrontato da Valeria con grande forza e consapevolezza, un percorso il suo che puň essere d’insegnamento a molti.

12/06/2023, 09:47