FEDERICO FELLINI - A Trastevere alla scoperta
di una location del Neorealismo
A passo di bicicletta: perché pedalare permette di armonizzarsi, con il giusto ritmo, alle atmosfere talvolta scoscese, altre volte struggenti, spesso sospese fra abbandono e bellezza, dei capolavori di Federico Fellini. In bici, quindi, per un viaggio alla scoperta di Federico Fellini e la magia delle sue location: un itinerario ricco di spunti e luoghi-simbolo del suo cinema che raccontano gli ultimi decenni dello sviluppo urbanistico e delle tante trasformazioni architettoniche della Città. Dall’ex Meccanica romana – oggi Cineland – di Ostia fino al Tevere, dall’EUR alla Basilica di S. Paolo Fuori le Mura, per ritrovare, con il giusto passo, i luoghi più intimi e selvaggi del cinema del Maestro.
Molte le testimonianze e i contributi originali raccolti dai due autori che, nel libro, dialogano con Alessandro d’Alessio, direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Massimiliano Fuksas, progettista del Centro Congressi ‘La Nuvola’, Dante Ferretti, scenografo di Fellini e premio Oscar, e Vittorio Emiliani, giornalista e autore del libro Il riscatto dell’Agro, sulla Bonifica di Ostia.
Appuntamento a Roma giovedì 22 giugno, alle 18:00, presso lo storico “Cortile dei Merangoli” del Complesso architettonico di Santa Maria dell’Orto (Via Anicia n° 10 – Trastevere). Insieme ad Anna Longo e Romano Puglisi, per questa “ciclo-ricognizione” sui luoghi felliniani, Alessandro D'Alessio, Direttore Parco Archeologico Ostia Antica, e Lorenza Simonetti, Ingegnere e Funzionario della Regione Lazio. Introduce Domenico Rotella, Camerlengo Arciconfraternita e studioso del patrimonio storico di Roma; modera Claudia Bisceglia, Architetto e Direttore deiMerangoli.
Al termine della presentazione, visita guidata gratuita del complesso architettonico di S. Maria dell’Orto con il Camerlengo Domenico Rotella per scoprire e conoscere i luoghi solitamente chiusi al pubblico, come l’Oratorio settecentesco e la Sala della Vestizione, ma anche le location dei film neorealisti.
UNA LOCATION DEL NEOREALISMO ITALIANO PER RACCONTARE IL CINEMA VISIONARIO DI FELLINI
Nonostante sia sempre stata poco conosciuta, o forse proprio per questo, l’interno della chiesa di S. Maria dell’Orto, la sua facciata e la via omonima sono stati scelti da registi quali Rossellini, Zampa o Blasetti, soprattutto fra negli anni ‘50 e ‘60, come location di molti film memorabili. Un esempio valga per tutti: Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini, con Anna Magnani e Aldo Fabrizi. “L’interno della chiesa ospita il colloquio nei pressi dell’altare maggiore tra Pina (Magnani) e don Pietro (Fabrizi). […] Anche nella scena in cui la Magnani prega inginocchiata in uno degli ultimi banchi si vede sullo sfondo la luce che filtra dal portone d’in¬gresso della chiesa” (per approfondimento si veda allegato) – Tratto da S. Maria dell’Orto e i suoi segreti di Domenico Rotella (deiMerangoli 2021).
IL LIBRO DI ANNA LONGO E ROMANO PUGLISI
L’itinerario del Volume 2 riparte da Fiumicino e si dirama in due direzioni di viaggio – la prima dedicata al territorio di Ostia, la seconda diretta a Roma – che offrono la possibilità di visitare numerose location dei film di Fellini ma anche tanti siti di valenza monumentale e paesaggistica.
A Ostia è dedicata una lunga variante, la 7a frazione di viaggio, con la quale è possibile esplorare anche il Borgo di Ostia Antica e il Parco Archeologico. Si incontrano dapprima i luoghi simbolo delle pellicole felliniane 8½, I Vitelloni, Amarcord, Giulietta degli Spiriti, Le notti di Cabiria. Si arriva poi al Cineland, la ex Meccanica Romana, che costituisce una delle più significative mete ‘felliniane’ del percorso. In questa fabbrica – negli anni Ottanta in stato di totale abbandono – sono ambientate alcune famose sequenze dell’ultimo film del Maestro, La voce della luna. Ma non si possono non citare il bar de I vitelloni nel centro storico di Ostia – che in realtà è la Rimini di Federico adolescente, reinventata appunto a Ostia – luogo di incontro e di sollazzo per i cinque giovani sfaccendati protagonisti del film, o la sequenza nella zona di via Capo Due Rami di Amarcord durante la quale lo ‘zio matto’ Teo (Ciccio Ingrassia) si arrampica su un albero e grida “Voglio una donnaaa!”.
La seconda direzione dell’itinerario si snoda invece lungo il Tevere e raggiunge Roma usufruendo quasi esclusivamente di percorsi ciclabili, quali la Regina Ciclarum e la Ciclabile Tevere Sud. Anche in questo lungo tratto di percorso, accanto ai siti di interesse cinematografico, non mancano le emergenze archeologiche, come il Museo delle Navi Romane e l’area dei Porti imperiali di Claudio e Traiano della città di Portus, o i luoghi con valenza ambientale come l’Oasi del ‘Fiume morto’ facente parte della Riserva del Litorale Romano. Ancora una volta, gli autori ci catapultano in un passato non lontano cronologicamente ma che, attraverso i film di Fellini, ci mostra una Roma a volte completamente diversa, quella degli anni Sessanta, quando la cementificazione non era ancora dilagante e il GRA era ancora in costruzione. Come non ricordare la memorabile scena de I vitelloni, girata proprio sul cantiere del Grande Raccordo Anulare, in cui Alberto Sordi, sporgendosi dall’auto decappottabile, sfotte una squadra di operai urlando “Lavoratooriii…#!!” e facendo il famoso gestaccio con il braccio. E finalmente il cicloviaggio arriva all’EUR, quartiere molto amato dal regista e set privilegiato di tanti film come “Le tentazioni del dottor Antonio”, episodio di Boccaccio ’70, La dolce vita e Giulietta degli spiriti. Prendono vita le sequenze dell’incubo notturno del dottor Antonio in cui una gigantesca Anita Ekberg dialoga con lui nei pressi del Palazzo della Civiltà Italiana (immagine evocata in copertina), o ancora le scene che mostrano il grande spiazzo dove attualmente si trova il Centro Congressi ‘La Nuvola’ di Massimiliano Fuksas e dove venne girato l’episodio “Le tentazioni del dottor Antonio”. Lasciato l’EUR, ci attende l’ex Cinodromo Marconi dove, nel film La strada, viene allestito il circo nel quale si ritrovano a lavorare Gelsomina (G. Masina), Zampanò (A. Quinn) e ‘il Matto’, giovane girovago acrobata interpretato da Richard Basehart. Infine, con il magnifico fondale della Basilica di San Paolo, meta finale del cicloviaggio, gli autori ci propongono l’ultima location tratta dallo stesso film, nella quale Gelsomina attende che Zampanò esca di prigione.
“Fellini guarda il mare. Ciclovia Dolcespiaggia 2, in bici alla scoperta delle location felliniane nel Lazio” la seconda parte dellaGuida firmata per la casa editrice deiMerangoli dalla giornalista Anna Longo e da Romano Puglisi è stato realizzato con il patrocinio di FIAB, Italia Nostra e Wigwam. Il volume è corredato dal codice QR che consente di scaricare le tracce GPS dei percorsi. www.deimerangoli.it
19/06/2023, 18:00