IL CINEMA DI ROBERT MULLIGAN - Finalmente un libro
"Il buio oltre la siepe", ma non solo.
Robert Mulligan è stato uno dei più grandi autori della Hollywood classica e appare quindi ancor più incredibile (ma vero) che fino a poche settimane fa
nessun libro su di lui fosse stato scritto, nella miriade di pubblicazioni a tema cinema che escono in continuazione. Finalmente "Il cinema di Robert Mulligan" esiste, lo hanno curato
Mario Molinari e Fabio Zanello e lo ha pubblicato Falsopiano.
Nasce quindi ora il primo testo su un regista che tra il 1957 e il 1991 ben venti film, il più famoso dei quali è proprio il lavoro del 1962 tratto dal romanzo di
Harper Lee e interpretato da Gregory Peck: quel film è in copertina del libro e inevitabilmente il principale "richiamo" per chi si avvicina a questo testo, ma per fortuna non è il solo.
Un gruppo di critici e critiche (Aurora Auteri, Umberto Berlenghini, Claudia Bertolè, Alberto Castellano, Massimo Causo, Giulio D'Amicone, Paolo Antonio D'Andrea, Mariolina Diana, Francesco Grieco, Antongiulio Mancino, Francesco Saverio Marzaduri, Orazio Paggi, Antonio Pettierre, Michele Raga) insieme a Zanello e Molinari approfondisce tutta la sua opera, davvero variegata e interessante sotto molteplici punti di vista.
Film come "Strano incontro", "Su per la discesa", "La notte dell'agguato", "Quell'estate del '42", "Chi è l'altro?", "Il mediatore" e "L'uomo della luna" ne completano la figura, Mulligan (scomparso ormai 15 anni fa) era uomo acuto, delicato, intellettualmente onesto. Un regista il cui nome è forse più noto dei suoi film, un autore per cui un film solo si pensa possa essere sintesi di una vita: fino ad ora era così, ora non ci sono più scusanti.
03/07/2023, 10:08
Carlo Griseri