Note di regia di "Black Bits"
Cosa è reale e cosa no?
In un epoca in cui la vita reale si fonde con quella virtuale definire il confine tra i due mondi diventa quasi utopia. La socializzazione e l’affermazione dell’esistenza stessa passa attraverso l’onnipresenza online certificata da like e commenti di uno storytelling ormai degno di una puntata di BLACK MIRROR. Alle soglie di una nuova era, già immaginata dal cinema e dalla letteratura, con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e i suoi relativi rischi, con il potenziamento del calcolo grazie ai computer quantistici, il virtuale si fonde con la realtà, soprattutto con l’annunciato sviluppo della tecnologia dei neurochip.
BLACK BITS si colloca perfettamente in questo contesto immaginando lo sviluppo della tecnologia neuronale e i suoi potenziali e pericolosi utilizzi ludici.
La realtà analogica si fonde con quella virtuale e voyeristica e il confine tra reale e immaginario viene oltrepassato e oltremodo manipolato. Se in MATRIX la realtà era una finzione programmata da una potente AI, in BLACK BITS la realtà usa la virtualità per rovesciare o manipolare la nostra percezione che abbiamo di essa. Al centro di questa storia due giovani eroine, Dora (Jordan Alexandra) e Beth (Yvon Mai), una coppia di ragazze unite da una relazione amorosa e dalla volontà di cambiare ad ogni costo la loro vita. Il loro rapporto è basato sulla fiducia e la reciproca assistenza. Ma le circostanze le pongono di fronte a prove impreviste e dure come l’incontro inaspettato con la misteriosa imponente figura maschile di Hank (Sebastian Fabijański) un “orso” primordiale affamato.
Nonostante le straordinarie competenze di partenza di entrambe (Beth è un ex agente militare e Dora una preparatissima Hacker), comprenderanno che oggi ancor più di prima, il cambiamento avviene solo come conseguenza di un cambio di prospettiva. Il film conduce lo spettatore in un sentiero senza fine di eventi apparentemente inspiegabili, sin dall’arrivo delle due ragazze al misterioso modulo abitativo nel fitto e sperduto bosco.
Come avviene in DUNKIRK, partecipiamo a quanto avviene in tempo reale e senza spiegazioni di sorta cosi come avviene nella realtà. Gli eventi vivono in funzione dell’unico ‘Point of View’ del film: quello di Dora e di Beth, lo Yin e lo Yang di questa storia. BLACK BITS risulta infine un film costruito sulla tensione e il mistero avviluppati in una spirale che esplode nell’action finale dove i twist la fanno da padrone.
E infine cosa è reale che cosa no? Non resta che vedere il film in sala per scoprirne la risposta….
Alessio Liguori