Note di regia di "Agua Nas Guelras"
Ho viaggiato nell’arcipelago delle Azzorre per tre mesi, durante l’estate del 2017, e ho avuto il privilegio di conoscere quei luoghi quasi come un locale. La mia conoscenza della lingua, avendo già vissuto in Portogallo per due anni, e il mio modo di viaggiare senza pretese mi ha permesso di costruire rapporti stretti e intimi con le persone che ho incontrato lungo la strada, tutti tradizionalmente aperti e generosi che spesso mi hanno accolto nelle loro case, intrattenendomi con lunghe conversazioni e diventando amici. Potevo quindi percepire l’anima della terra e dei suoi abitanti, sintonizzarmi con la vita quotidiana ed esserne irrimediabilmente affascinato. Ho vissuto per anni un conflitto interiore tra la vita cittadina, permeata di rumore, ritmi frenetici e orizzonti rettilinei, ma anche di fascino urbano e architettonico, vita sociale e accesso alla cultura, e la mia tensione verso una vita più tranquilla, legata ai ritmi della natura, più semplice e ancestrale, ma inevitabilmente più isolata. Le Azzorre hanno avuto un impatto diretto sul periodo di vita che sto vivendo. E quando ho incontrato Franz, la sua storia e la sua visione, l’idea di ritrarlo nacque spontaneamente.
Marco Schiavon