Il borgo medievale di Falvaterra (FR) ha fatto da cornice al
FALVATERRA FILM FESTIVAL (FFF), concorso internazionale di cortometraggi svoltosi dal 21 al 23 luglio, con una terza edizione incentrata su tematiche sociali di grande attualità, affrontate con coraggio e originalità da registi italiani e stranieri, tra cui molti giovani talenti. Apertura decisamente rock per la serata di premiazione con la voce graffiante e avvolgente di Erika Scherlin, accompagnata alla chitarra da Roy Panebianco, che hanno coinvolto il pubblico affluito nella suggestiva piazza di Largo Giovanni Pinchieri.
Durante la tre giorni sono stati proiettati 11 cortometraggi, dei 23 finalisti in lizza ai premi delle varie categorie, sugli 80 candidati al concorso organizzato dall’Associazione Women Art Future (Roma), artefice della manifestazione.
“Reginetta” di Federico Russotto è il vincitore come miglior film, con un corto di genere ambientato nelle campagne ciociare degli anni ’50, la cui messa in scena e fotografia partono dal naturalismo, introducendo progressivamente lo spettatore in un clima horror, davvero angosciante. Il film riflette su una realtà contemporanea in cui il raggiungimento del successo ad ogni costo si antepone ad ogni integrità morale, ancora più sconvolgente quando il traguardo viene perseguito da genitori, in violazione dei diritti e della dignità della propria figlia.
Il premio come migliore attrice protagonista è andato a Dora Romano in “L’ultima festa” di Matteo Damiani. Giunta alla consapevolezza di essere arrivata a una delle ultime stazioni della sua vita, la donna rimasta vedova recupera l’affetto che condivide con la sorella e nella gioia di quel ballo finale, che non aveva mai potuto fare col marito, realizza finalmente un suo sogno nel cassetto, dando inoltre visibilità alla terza età, poco rappresentata nel cinema italiano.
A vincere il riconoscimento come migliore attore protagonista è Christian Iansante in “Sir” di Maurizio Ravallese, con un’opera che tratta di realismo magico, riti e credenze come strumenti di comunicazione con l’aldilà. Questa volta il noto doppiatore si è distinto come attore protagonista nei panni di un guaritore dai poteri straordinari, ‘congelati’ a causa di una maledizione quindi impossibilitato a curare la moglie in fin di vita.
Il premio menzione speciale offerto dallo sponsor Tersite Film – che consiste nel servizio di distribuzione gratuita del cortometraggio per un anno – è stato assegnato a “White Roses” di Simone Ellul (Malta). Nelle altre categorie in palio, “Fatih the Conqueror” di Onur Yagiz (Turchia) ha ottenuto il premio come miglior corto internazionale. La migliore regia femminile è andata a Nora Trebastoni per “Il richiamo del vuoto” mentre il miglior regista è Maurizio Ravallese per “Sir”. Miglior debutto alla regia per Domenico Pietropaolo con “Anche il riccio respira”; miglior fotografia a Sebastian Bonolis per “Reginetta” di Federico Russotto; miglior montaggio a Antonio Messina e Daniele Marsala per “Manco Morto” di Emma Cecala; miglior sceneggiatura a “Giorno Zero” per la regia di Daniele Catini; migliori produttori Giuseppe Milazzo Andreani, Alberto de Venezia e Stefano Giuliani per “Il giardino dei sogni perduti” di Sacha Alessandra Carlesi. Per i generi, la miglior commedia è “Rendiamo grazie a Dio”, regia di Carlo Quinto; il miglior thriller è “Sphinx” di Hamid Yusefi (Iran); “Witness” di Aida Tebianan (Iran) è il miglior corto drammatico; “Street Photographer” di Zoom Dominguez (Venezuela) è il miglior documentario; “The Sprayer” di Farnoosh Abedi (Iran) è il miglior corto d’animazione; il miglior corto sperimentale è “Miraggio” di Marianna Adamo. La miglior scenografia è andata a Marco Antonecchia per “Mariposa” di Maurizio Forcella; miglior colonna sonora originale a Alessandro D’Agostini per “Miraggio” di Marianna Adamo mentre il premio come miglior corto low budget è stato assegnato a “Come vetro” di Andrea Calandriello e Jacopo Casalino. Menzione d’onore per l’intero cast a Antonella Axisa, Mikahail Basmadjian, Angele Galea, e Nathan Brimmer in “White Roses” di Simone Ellul. Menzione d’onore per la sceneggiatura a “Sensei Ni Rei” di Joshua Iannelli.
Nella sezione parallela “Made in Ciociaria” dedicata ai corti girati da registi ciociari, con membri dei cast ciociari oppure ambientati nella regione, sei filmati sono stati proiettati, girati per lo più da giovani registi, tra cui Giuseppe Cardaci, Carlo Facchini, Losing Truth, Stefano Mattacchione, Mauro Pala, Andrea Rampini e Mattia Trezza. I presenti sono stati omaggiati con una mattonella firmata dal quotato artista calabrese, Giuseppe Siciliano. L’obiettivo di questa sezione, come evidenziato dall’Assessore alla Cultura, Elisa Ceccarelli, è “la valorizzazione culturale del nostro territorio”.
Due i corti fuori concorso proiettati durante la serata conclusiva: “La Grotta Magica” (2023), quasi interamente girato a Falvaterra, per la regia di Flavia Coffari, e “Muse” di Stefano Scaramuzzino, ripreso in sole 48 ore, che tratta dello spietato mondo del cinema per le aspiranti attrici.
A condurre l’evento una squadra tutta al femminile capitanata da Flavia Coffari, Direttrice artistica del Festival e Art Director dell’Associazione Women Art Future, artefice della manifestazione, e da Serena Perla, Presidente dell’Associazione Women Art Future. “Come associazione abbiamo creduto fortemente in questo evento, nel quale, fin dal primo giorno abbiamo investito impegno, passione, tempo, dedizione e risorse economiche. E’ un’impresa sempre più ardua portare in questo bellissimo piccolo borgo un cinema di qualità, ma anche idee ed emozioni che toccano le nostre corde più profonde. Faremo tesoro di queste tre edizioni e torniamo a casa arricchite da questa importante esperienza”, hanno detto al termine della serata Coffari e Perla.