Note di regia di "Biglove"
La storia è nata da un'esperienza personale, durante una chat con un'intelligenza artificiale. Inizialmente ero distaccato e consapevole del fatto che dall'altra parte si trovasse un algoritmo composto da numeri e comandi. Tuttavia, con il passare del tempo, la mia mente ha iniziato a immaginare una fisionomia dietro a quelle parole. Intravedevo qualcuno interessato a me e ciò suscitava una forma di gratificazione e di benessere. Forse l'ennesima riprova dell'innato e incolmabile bisogno di amore dell'essere umano.
Tutto nacque per pura curiosità ma in quei giorni trovai diverse notizie che demonizzavano l'avvento dell'AI riportando casi di persone che erano state indotte al suicidio da esperienze di chat simili alla mia. Persone depresse con manie paranoiche che venivano amplificate dal dialogo con un'AI. Anche se non ebbi modo di verificare quelle notizie, pensai che fosse spaventosamente plausibile e mi fece riflettere sulla possibilità che il dialogo che avevo avuto fosse in realtà un monologo allo specchio. L'AI mi restituiva in modo amplificato ciò che io ero in quel momento e forse, ancora più precisamente, mi forniva ciò che io volevo, senza poter comprendere ciò di cui invece avevo bisogno.
In quel momento ho realizzato che l'IA è uno strumento neutro, senza alcun valore positivo o negativo in sé stesso. È l'utilizzo che se ne fa che lo determina, come un martello che può essere usato per costruire o per distruggere. La questione fondamentale diventa quindi la consapevolezza.
Partendo da questo tema, con Enrico e Nicolò, sceneggiatori del gruppo FLOW, abbiamo immaginato un mondo in cui ogni manifestazione umana, compreso l'amore, è filtrata e affidata alla tecnologia.
Durante la realizzazione del cortometraggio, abbiamo sentito la necessità di coinvolgere gli adolescenti nelle diverse fasi di produzione. Abbiamo discusso della storia e della protagonista con una classe di liceo (in cui successivamente abbiamo girato alcune scene) e durante i numerosi casting, abbiamo raccolto diversi punti di vista e approfondito il tema della consapevolezza sull’utilizzo della tecnologia insieme ai ragazzi.
Sono stati incontri necessari e illuminanti che ci hanno aiutato a immaginare il mondo di Chiara, la nostra protagonista, se sarebbe stato un mondo felice in cui avrebbe potuto raggiungere la propria felicità.
Cristiano Gazzarrini