VENEZIA 80 - "Invelle", un viaggio in nessun luogo
"
Invelle", che in dialetto marchigiano significa "da nessuna parte", è il titolo del lungometraggio d'esordio dell'animatore
Simone Massi, presentato in concorso a Orizzonti all'80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Prolifico realizzatore di corti, Massi nella sua carriera ha finora esplorato molte tematiche che si ritrovano anche in questo "
Invelle": la campagna con la sua innocenza e i suoi riti, la seconda guerra mondiale che ha diviso l'Italia, la Resistenza, gli animali (cani e maiali, ma non solo), la famiglia... Il suo tratto estetico è distintivo e facilmente riconoscibile, i suoi disegni (in cui spesso - e anche qui - viene immortalato pure lui) si animano e sembrano respirare autonomamente, il suo bianco e nero ("acceso" ogni tanto da qualche squarcio di colore, rosso su tutti) è sia biglietto da visita sia porta per un viaggio senza interruzioni, fisico e mentale.
La storia si sviluppa su più livelli, partendo dal 1918 con una bambina contadina e una prima guerra che devasta le vite di chi non ha potere:
Zelinda, la bimba, cresce e diventa grande. Nel 1943 un'altra bambina,
Assunta, cerca di sopravvivere al conflitto (un altro), mentre nel 1978 il protagonista è
Icaro, un bambino contadino che vorrebbe tanto vedere per la prima volta il mare.
Intanto la storia d'Italia procede, i grandi eventi accadono, tutto cambia o forse no: la poesia delle immagini create da Massi potrebbe anche essere fine a se stessa, ma assume un valore ulteriore perché al servizio di messaggi eterni e universali.
"Invelle" è costituito da
circa 40.000 fotogrammi disegnati a mano uno per uno e si avvale di un comparto di voci di grande livello: Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi. Un lavoro mastodontico, che rimane nel cuore.
09/09/2023, 09:00
Carlo Griseri