VENEZIA 80 - Ritratto libero di Patrizia Cavalli
Il flusso di coscienza di una donna e poetessa libera, autoironica, fuori dagli schemi: a
Patrizia Cavalli è dedicato il documentario di Annalena Benini e
Francesco Piccolo, “Le mie poesie non cambieranno il mondo”, titolo ispirato all’omonima raccolta di poesie del 1974, presentato alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia. La poetessa, scomparsa il 21 giugno 2022 dopo una lunga malattia, fu amica di Elsa Morante, e ha incarnato la modernità anche pop della poesia italiana contemporanea, l’amore per le parole, per la performance e per la musica. Insieme alla cantautrice
Diana Tejera, infatti, ha realizzato nel 2012 il disco/album “Al cuore fa bene far le scale”. Il documentario è la sua ultima testimonianza.
“La poesia sorge”, così Patrizia Cavalli descriveva il suo processo creativo, l’amore e la fiducia che aveva per le parole, che colmavano l’assenza, il dolore, attraverso le quali esprimeva i più profondi sentimenti, decantava gli amori più grandi. Una ragazza che dalla provincia asfissiante conquistò la libertà, l’emancipazione attraverso le sue poesie, il suo talento, l’umorismo. La quotidianità, il mondo che la circondava, la curiosità e il trasporto verso gli altri la ispiravano, dando vita a opere intense, peculiari: “mi brucio al fuoco degli altri”, recita, infatti, l’omonima canzone tratta da una sua poesia.
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Le mie poesie non cambieranno il mondo" restituisce tutta l’essenza della Cavalli, che non amava le definizioni, e che si raccontava senza filtri, con onestà, tracciando le tappe della sua vita, delle sue relazioni, delle amicizie, come quella con Elsa Morante che le chiese di leggere le sue poesie perché “voleva vedere come era fatta” e che capì subito che era una vera poetessa. Alle immagini di repertorio, dal ’68 fino a periodi più recenti nei quali la vediamo decantare le sue poesie, si alternano le dichiarazioni della stessa Cavalli, mai banali, lucide, sempre ironiche, mantenendo sempre quella vitalità che sentiva non appartenerle più nell’ultimo periodo della sua vita, quello immortalato da
Annalena Benini e Francesco Piccolo con leggerezza e senza pietismi. L’unica testimonianza raccolta nel documentario è quella di Diana, compagna per 50 anni della Cavalli, l’unico “occhio esterno” di questo ritratto intimo, di una figura poco celebrata, ma esempio fulgido di creatività, anticonformismo e talento.
12/09/2023, 09:22
Caterina Sabato