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FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO 10 - Premio
Diritti Umani per l'Autore a Manijeh Hekmat


FILM FESTIVAL DIRITTI UMANI LUGANO 10 - Premio Diritti Umani per l'Autore a Manijeh Hekmat
La decima edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano, dal 19 al 29 ottobre 2023, attribuirà il premio Diritti Umani per l’Autore 2023 alla regista iraniana Manijeh Hekmat.
Il suo cinema, che racconta da sempre la società iraniana con uno sguardo attento alla condizione femminile, non si limita a rappresentare la realtà ma piuttosto la sfida, la esplora e la mette in discussione in maniera audace e incisiva. I suoi film invitano il pubblico a riflettere sulle ingiustizie, le discriminazioni e le sfide che la società affronta, incoraggiandolo a considerare il proprio ruolo come cittadini attivi e partecipi nel promuovere un mondo più equo e giusto.

Nata nel 1962, Manijeh Hekmat è una delle figure centrali del cinema politico iraniano. Nel 1995 ha iniziato la sua carriera cinematografica come produttrice e, nel 2002, ha diretto il suo primo lungometraggio, WOMEN'S PRISON, sulla situazione delle donne prigioniere in Iran. Il film è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e, l’anno successivo, è stato premiato con l’Amnesty International Award al Festival di Rotterdam. La forza dell’artista, ma in generale le condizioni di lavoro di molti cineasti iraniani, che spesso devono trovare espedienti per realizzare i loro film, possono essere rappresentate da questa sua dichiarazione sulla lavorazione del film: “Non potevamo costruire un carcere come set a causa della nostra situazione economica difficile. Quindi abbiamo dovuto convincere le autorità a farci lavorare in carceri vere e proprie. Ci siamo rivolti alle autorità giudiziarie, che hanno immediatamente rifiutato la nostra proposta. Non mi sono arresa affatto. Ho avuto 42 incontri diversi con le autorità in tre mesi e alla fine ho ottenuto il carcere.”
Una volta terminato, il film è stato censurato dal governo iraniano.

Nel 2008, il suo secondo film, THREE WOMEN, è stato presentato in più di 80 festival internazionali, a partire dalla Berlinale. Con la sua ultima opera dal titolo 19, ha vinto il Life Beyond Life Film Festival di Torino.
Tutti i film di Hekmat hanno riscosso un grande successo a livello mondiale ma raccolto non poche difficoltà nel suo paese, l’importanza della sua figura risiede però anche nel suo ruolo di produttrice che le permette di sostenere un’industria che vive da tempo grandi difficoltà, con artisti e registi regolarmente perseguitati e incarcerati.

La regista sarà presente a Lugano per ritirare il Premio e presentare due titoli che fanno parte della sua filmografia: WOMEN’S PRISON, appunto, che racconta la storia di una detenuta nelle carceri iraniane e la sua protesta contro un trattamento disumano e i dogmi del governo. Del film esiste attualmente soltanto una copia in 35 mm e verrà mostrato al FFDUL in una versione digitale provvisoria, allestita appositamente per il Festival. Il 27 ottobre, dopo la cerimonia di consegna del Premio, verrà proiettato invece 19, storia della pittrice Mitra che, a causa del COVID-19, entra in coma e inizia a viaggiare nei suoi ricordi e in quelli di un’intera società. (sinossi dei film in calce al cs)

“Il FFDUL vuole dedicare il Premio Diritti Umani per l’Autore 2023 a tutti gli artisti e a tutte le donne in particolare, in un momento molto difficile della società iraniana, omaggiando un’artista che, attraverso il cinema, ha intrapreso un viaggio resistente e tenace nella creatività e nella ricerca, nella vita e nella morte, nell'amore e nella guerra.” spiega Antonio Prata, Direttore del FFDUL
“Un percorso politico ma anche pieno di immaginazione, in cui l’autrice, nonostante le tante difficoltà e le censure incontrate come donna e come artista, non smette mai di sognare, di rincorrere un futuro migliore e libero per sé e per il suo popolo”,

L’IMMAGINE DELLA DECIMA EDIZIONE DEL FFDUL
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.
È con questa importante enunciazione che si apre la Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 a Parigi, segnando un momento epocale nella storia. Oggi, nel 2023, questa affermazione continua a risuonare con forza e rilevanza.
La Dichiarazione universale dei diritti umani ha ora settantacinque anni, eppure la sua importanza non è affatto diminuita. È un testo fondamentale che ci ricorda i principi universali che dovrebbero guidare le nostre società verso un futuro migliore. Proprio per questo motivo, per il visual del 2023, il Festival ha scelto di adottare la frase di apertura della Dichiarazione. Questo richiamo ci ricorda quanto sia fondamentale oggi mantenere viva la coscienza e l’impegno verso i diritti umani.

La decima edizione del FFDUL presenta due importanti novità: aumentano i giorni di Festival, che diventano undici, e include, per la prima volta, un Concorso internazionale di lungometraggi, con la proiezione di 8 pellicole in competizione provenienti da tutto il mondo.
Anche quest’anno, inoltre, verrà presentata una variegata selezione di film, accompagnati da dibattiti con ospiti internazionali e locali, tra cui fondazioni, ONG e testimoni. Il Festival, come sempre, si impegna a promuovere diverse cinematografie e a raccontare storie poco conosciute ma culturalmente significative. Oltre alle proiezioni e agli incontri con le autrici e gli autori ci saranno eventi off come mostre, incontri più intimi e iniziative che vedono la collaborazione di molte realtà culturali del territorio.

13/09/2023, 17:06