Note di regia di "Il Custode della Memoria"
Il mio intento è stato quello di raccontare l’unicità di questo personaggio, così strettamente connesso al suo luogo d’origine, e grazie alla sua storia ho voluto far riaffiorare le affascinanti atmosfere di epoche che molti di noi non hanno vissuto ma che ora possono conoscere e comprendere grazie al racconto di chi c’era: di chi ha vissuto sulla propria pelle la guerra, il fascismo il dopoguerra e tanto altro, dagli anni ’40 fino ai giorni nostri.
Ho voluto creare un’opera che potesse ridestare il sapore di un tempo vissuto ma ormai lontano nella memoria di chi c’era e che allo stesso tempo potesse affascinare anche di chi, per ragioni anagrafiche, non conosce tante storie del passato e magari non ha la percezione dell’importanza fondamentale che un vero custode della memoria popolare come Dino Marinelli, ha avuto per l’Alta Valle del Tevere e l’Umbria intera.
Elena Giogli