Note di regia di "Io e il Secco"
Il Secco e Denni sono come due fratelli che hanno rifiutato il modello paterno, e ora sono persi, inconsapevolmente alla ricerca di un nuovo modo di essere uomini. I due protagonisti sono una coppia che ha a che fare un ventaglio di emozioni ricco di sfumature. Sono due personaggi molto diversi, ma le caratteristiche di uno riecheggiano nell'altro. Con loro ho voluto recuperare la grande capacità del cinema italiano di raccontare il dramma anche attraverso l'ironia, ma con uno sguardo attuale e personale. Ho voluto raccontare la rabbia di chi è imprigionato in certe condizioni, e la tenerezza, che nonostante tutto sopravvive. Per dar vita al Secco ho pensato ad Andrea Lattanzi perché è un attore capace di accedere sia a toni seri che leggeri, avvicinando il personaggio a se stesso per viverlo quasi senza alcun filtro. Il piccolo Francesco che interpreta Denni è stato invece il frutto di una lunga ricerca. Quello che mi ha convinto è stata la potenza del suo sguardo capace di essere adulto e bambino, dolce e arrabbiato. L'amicizia nata tra Andrea e Francesco è stata determinante per raccontare il calore e l'empatia. Portando lo spettatore ad altezza di bambino, abbiamo trattato il tema della violenza senza fare sconti, ma evitando uno sguardo morboso o retorico. In questo film la violenza domestica non viene mai mostrata, eppure la sua presenza è chiara per noi spettatori, come lo è per il piccolo protagonista. E proprio come lui vorremmo fare qualcosa per fermarla, ma ci sentiamo piccoli e deboli. Guardare il mondo con gli occhi di Denni per me vuol dire non banalizzare, ma riconoscere ai bambini una complessità di pensiero. Assieme a lui scopriamo come la violenza possa essere la più terribile delle eredità, ma evitarla è possibile e necessario.
Gianluca Santoni