CINEMA DUOMO ROVIGO - Le bacheche si tingono
di arcobaleno per dire basta alla guerra
Le bacheche del
Cinema Duomo di Rovigo, in centro storico questa settimana si tingono di arcobaleno. Una scelta, quella di utilizzare la bandiera della pace nei poster e nel materiale grafico del cinema, legata al bisogno di rompere il silenzio sulla guerra e sul massacro di innocenti.
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Ogni settimana" - scrive il team di
Zico, impresa sociale che gestisce il cinema - "
scegliamo un colore diverso per le nostre locandine. Questa settimana ne abbiamo scelti sette: i colori di una bandiera che parla di pace, diritti, umanità. Sappiamo bene che una piccola bandiera non può fermare una guerra. Ma non ci andava di lasciar passare un'altra settimana - la quarta - in silenzio".
Il riferimento è alla guerra che da quasi un mese insanguina il Medio Oriente, arrivata a contare ormai migliaia di morti tra i civili di Israele, di Gaza e dei territori occupati, con moltissimi bambini vittime innocenti delle armi, ma soprattutto dell'odio e del desiderio di vendetta di una parte contro l'altra, in una spirale infinita che promette solo nuovi lutti e orrori da entrambe le parti. "
Gestiamo un piccolo cinema in centro città" - scrive il team della sala rodigina - "
E' già abbastanza complicato così e forse dovremmo limitarci a fare il nostro lavoro. Ma quello che facciamo ha qualcosa a che fare con le cose in cui crediamo: la speranza, la bellezza, la capacità di costruire qualcosa che rimarrà. Ci sembra, insomma, di non riuscire a gestire un coraggioso cinema e allo stesso tempo tollerare la guerra, il terrorismo e la violenza".
Il
Cinema Duomo non è nuovo a iniziative e prese di posizione sui diritti e la pace. L'anno scorso ha accolto i bambini scappati dall'Ucraina, offrendo loro tre proiezioni gratuite la domenica mattina, aperte ai piccoli di tutte le nazionalità. E nelle due stagioni precedenti ha organizzato eventi con associazioni e organizzazioni umanitarie, per parlare di guerra e pace possibile, di diritti umani e civili. Quest'anno ha preso parte e continuerà a partecipare alle iniziative per la Settimana dei diritti umani, portando il proprio contributo con il linguaggio del cinema e dell'arte. A febbraio ha ospitato il confronto sul Kurdistan con Zerocalcare e le giornaliste Chiara Cruciati e Rojibin Beritan e a novembre si appresta ad accogliere l'attrice Kasia Smutniak con il suo "
Mur", sulla frontiera blindata tra Polonia e Bielorussia. Questa settimana, tra i film in cartellone, c'è "
Kafka a Teheran" di Ali Asgari e Alireza Khatami, nove storie che raccontano la società iraniana e il soffocante regime che la opprime, opera di un regista perseguitato nel suo paese.
01/11/2023, 13:34