Note di regia di "Niente"
Niente. Molte volte non c’è apparentemente niente che non va nella vita di un adolescente, eppure è un’età in cui può farsi strada un senso di disagio, di inadeguatezza, di insicurezza, che a volte scompare, superato il difficile periodo di transizione dall’infanzia alla giovinezza, altre volte si trasforma in un vero e proprio “mal de vivre”.
Niente è anche l’unica risposta che si riesce a dare quando ci si sente così, strani o tristi senza che sia successo niente, appunto: Che hai fatto oggi? Niente... Qualcosa non va? No, niente.
Niente, non si trova niente da dire quando arriva il momento di parlare: troppo giovani e ancora privi del vizio, o dell’abilità, di riempire i silenzi con parole vuote – o incapaci di spiegarsi, non conoscendo il modo per descrivere emozioni, sensazioni, paure, sentimenti.
Niente può riassumere la reazione degli adulti in questi casi: troppo presi dalle cose della vita a cui stare dietro, non si accorgono di niente. O invece, pur sentendo, vedendo che qualcosa non va, non sanno come intervenire, e così di fronte all’ennesimo niente, alla fine non fanno niente.
Niente. A volte, specialmente se si è molto giovani, molto sensibili, o entrambe le cose, le persone possono ferirci profondamente, anche soltanto con una frase, o un gesto, che a loro può sembrare poco più di niente. Altre volte, invece, una semplice frase, un gesto, o magari uno sguardo, possono, come se niente fosse, regalarci tutto quello che serve per trovare la forza di cambiare rotta e andare avanti.
Tredici anni: qualcuno è ancora completamente ingenuo e innocente, qualcun altro invece ha già assimilato, per indole o per esperienze vissute, il disincanto dell’universo adulto. Ad ogni modo è senz’altro l’inizio di una fase delicata, che può determinare in maniera a volte irreversibile quello che sarà il nostro modo di relazionarci con gli altri, e di percepire noi stessi; se anche fino a quel momento si è avuta la fortuna di crescere in un ambiente famigliare sano e protettivo, l’adolescenza, catapultandoci dal mondo candido e privo di sovrastrutture dei bambini a una terra di mezzo dove le relazioni sociali con in coetanei si rifanno al modello adulto per emulazione finendo presto o tardi per assimilarlo completamente, può trovarci impreparati a sopportare l’impatto psicologico ed emotivo di questo cambiamento.
Eugenia Costantini12/11/2023, 19:52