Note di regia di "Roma Blues"


Note di regia di
"Roma Blues" è un coming of age dal sapore Noir, indie. Il film prende forma dalla volontà di raccontare come vedo la Roma di oggi, città in cui sono nato. Una Capitale infuocata, criminale, immobile, che nonostante tutto può ancora essere un luogo capace di generare amore. Da sempre sono attratto dagli outsider, dagli eccentrici che vivono fuori dagli schemi, non si curano del giudizio altrui e cercano modelli al di fuori di quelli imperanti. Sono questi gli umani che mi interessa raccontare. Il tono del film vede l’incontro della comedy crime in stile Fratelli Coen (The Big Lebowski, Fargo), caratterizzata da un umorismo tra il nonsense e il paradossale in cui la comicità nasce più dalle situazioni che dalle battute, e il genere romance sopra le righe (The end of the fucking world, Licorice Pizza, Wild At Heart, Buffalo ’66). Lo spettatore empatizza con Al e Betty che sono raccontati con calore e tenerezza. Per ogni pietra che il mondo scaglia su Al soffriamo, e quando incontra Betty ci innamoriamo. Il film ha una doppia anima: si apre posato, statico. La macchina da presa è ferma, come la città che la ospita. Ma quando Al incontra Betty, la camera si anima e l’avventura ha inizio. Il look generale è caldo, tendente ai toni del giallo per trasmettere la sensazione di un clima tropicale. Un calore che sottolinea il fuoco delle passioni di Al: la musica, i Noir e l’amore per Betty. I toni del verde acido, una tendenza ai chiaroscuri e i fondi distorti delle lenti anamorfiche, conferiscono invece un’atmosfera decadente e cupa che rimanda al crime. Il mood è retrò in linea con l’amore nostalgico di Al per il passato e onirico, come se l’intero film fosse il suo sogno lucido. Allo stesso tempo l’estetica è contemporanea: l’uso del digitale, il camera work, la presenza di smartphone, monopattini e altri elementi legati al presente. Allo stile vintage di Al si accosta quello pop e moderno di Betty. I costumi e gli ambienti sono vissuti, materici e autentici.
Tutti, dalle figurazioni ai protagonisti, suderanno copiosamente nel film. Sono devoto alle ambientazioni forti e trovo molto immersivo quando i fenomeni atmosferici si manifestano nel cinema (Body Heat, Winter’s Bone).

Gianluica Manzetti