ROBERTO GUDESE - "Cosa ho imparato sul set di Marco Risi"
Nell'ampio cast intergenerazionale de "
Il punto di rugiada" di Marco Risi, presentato fuori concorso al Torino Film Festival, c'è anche l'attore veneto
Roberto Gudese, già visto in "Blanca" e "La strada di casa".
Roberto, che esperienza è stata questo film per te?
E' stata un'emozione importante, un ruolo tra comico e drammatico che aspettavo da parecchio tempo. E poi è stato bellissimo lavorare con Eros Pagni, Massimo De Francovich e gli altri, che sono personalità enormi nel cinema e nel teatro, hanno vissuto per l'arte della recitazione. Arrivare quasi alla soglia dei 90 anni e ancora aver voglia di recitare e farlo in quella maniera è stata una fonte di ispirazione enorme.
Siamo diventati amici, anche se hanno più di due volte la mia età, con Massimo siamo anche andati insieme a vedere il tennis!
Che rapporto avevate sul set?
E' stato tutto molto semplice, davvero, ci siamo proprio divertiti. Questo film non finiva mai, dopo lo stop alle riprese continuavamo a parlare, giocare, stare insieme: a cena c'era quella che si dimenticava le pastiglie, quello che non trovava la stanza dell'albergo, c'era Ariella Reggio con cui facevamo le gare a chi beveva più Tocai...
Tutto liscio come l'olio, senza problemi: emozione tanta e ancora più forte mi sembra perché la ricordo nel divertimento.
Hai acquisito qualcosa lavorando con loro nei set successivi?
Una cosa che mi colpisce tanto di loro è la memoria, una cosa molto importante perché solo così acquisiamo la libertà, quando tutto il reparto tecnico funziona bene, la memoria è fondamentale.
Anche se la biologia dice che a 90 anni i neuroni non dovrebbero più funzionare, ma loro sono la prova vivente che non va per forza così...
Ho imparato anche che non devi mai smettere di impegnarti per crescere, in questo mestiere.
Su cosa sei impegnato ora?
Ho appena finito le riprese del film di Campiotti su Ennio Doris, intepreto da ragazzo il suo migliore amico che è un po' il villain del film: è un bel ruolo, anche tridimensionale. E poi Giacomo è un regista folle, è stato molto particolare lavorare con lui!
Sei molto appassionato di musica e nel film devi anche cantare e ballare.
E' stato bello, io ascolto di tutto, da Ray Charles a Lucio Dalla, e mi sono divertito a improvvisare qualche passo di danza nella scena in cui ascoltiamo Rocky Roberts e sono felice che Marco mi abbia lasciato fare.
Scrivo e canto nella vita, ho anche scritto una canzone sulla mia esperienza ne "Il punto di rugiada", spero sia pronta per l'uscita del film. L'ho scritta dal punto di vista dell'anziano, però...
27/11/2023, 21:28
Carlo Griseri