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TFF41 - Ilinca Manolache: "Io, Bobita e Radu Jude"


L'attrice rumena è al Torino Film Festival per presentare "Do Not Expect Too Much From the End of the World"


TFF41 - Ilinca Manolache:
Ilinca Manolache al TFF41
L'attrice rumena Ilinca Manolache è al Torino Film Festival per presentare "Do Not Expect Too Much From the End of the World" di Radu Jude, uno dei migliori film dell'annata, osannato dalla critica internazionale e in anteprima italiana fuori concorso sotto la Mole.

Ilinca, il film a tratti può sembrare improvvisato: quanto era scritto?

Il 99% del film era già nella sceneggiatura, niente è stato improvvisato. Penso che lo script scritto da Radu fosse davvero brillante, non volevo perderne neanche una virgola, era meglio di qualsiasi improvvisazione io avrei potuto immaginare. Anche l'ultima scena era tutta scritta, pur essendo un lungo piano sequenza per cui abbiamo fatto ben due settimane di prove (per poi girarla 4-5 volte, non di più: sapevamo tutti bene cosa dovevamo fare).

Quale è stato il suo contributo?

Ho portato me stessa, semplicemente, la mia energia e il mio talento. E poi certo la creazione di Bobita, nato sui miei social media, il mio avatar che rappresenta il "maschio tossico" della peggior specie che critico nei miei spazi virtuali. Radu lo ha preso e inserito nel film ma lì quel che dice Bobita è scritto tutto da lui.
E' la mia quarta collaborazione con lui, anche se per la prima volta ho un ruolo da protagonista: mi conosceva dal teatro, che io pratico molto più spesso rispetto al cinema.
Ci conosciamo e ci stimiamo reciprocamente. Mi ha detto che voleva offrirmi questo ruolo, ho letto la sceneggiatura e sono stata molto colpita da ciò che aveva scritto, mi ha dato molta energia anche dopo che il film era finito, vedendo l'effetto che ha sul pubblico. Mi è piaciuta la rabbia che c'era, l'irriverenza, mi apparteneva ed è stato tutto molto semplice, molto naturale.

Insieme a lei è arrivato anche Bobita a Torino (l'attrice sui social continua a far vivere l'alter ego presente nel film).

Non sapevo che in questi giorni in Italia le cronache sono purtroppo piene di notizie su femminicidi e violenze sulle donne, ma la creazione di Bobita è venuta proprio perché è un male diffuso ovunque, questo tipo di maschi tossici esiste dappertutto, è detestabile. Per questo gli ho dato una voce internazionale perfettamente riconoscibile ovunque, sento forte l'esigenza di scuotere le coscienze con rabbia per suscitare una reazione finché si spera questa figura maschile scomparirà.
Il personaggio che interpreto esiste nella Romania odierna e si collega alla Romania di ieri, ci mostra come ci siamo evoluti, e come possiamo diventare. E' una rappresentazione molto preziosa.

30/11/2023, 08:55

Carlo Griseri