VIVE LE CINEMA - A Lecce dal 6 al 10 dicembre
il festival del cinema francese
Si riaccendono gli schermi di “Vive le cinéma”, unico festival del cinema francese del Sud Italia, che torna a Lecce per la sua VIII edizione dal 6 al 10 dicembre 2023.
La manifestazione, diretta da Angelo Laudisa, Alessandro Valenti e Brizia Minerva conferma per il secondo anno la sua nuova veste invernale, animando di contenuti la città nei giorni che inaugurano il periodo delle festività natalizie, tra Teatro Paisiello, Museo Castromediano e Officine Culturali Ergot. Leccesi, turisti, appassionati di cinema troveranno una ricca selezione di lungometraggi, documentari e corti, quasi tutti presentati in anteprima nazionale, oltre a incontri e presentazioni dedicati alla ricerca artistica e alla critica cinematografica.
Il Festival Vive le Cinéma - festival del cinema francese 2023, all’interno di APULIA CINEFESTIVAL NETWORK 2023, è un’iniziativa realizzata da Regione Puglia, Apulia Film Commission e ARET PugliaPromozione nell’ambito dell’intervento “Promuovere la Puglia del Cinema 2023” a valere su risorse del POR Puglia 2014/2020 - Asse VI - Azione 6.8, con il sostegno di Comune di Lecce e Polo Biblio-museale di Lecce e in collaborazione con Provincia di Lecce, Università del Salento, Accademia Belle Arti di Lecce, Corsi di laurea in DAMS e Corso di Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Audiovisiva dell’Università del Salento, Museo Castromediano, Officine Culturali Ergot.
«Dal tempo dei fratelli Lumière e di Méliès, i grandi iniziatori della magia del cinema, passando dagli anni d’oro della nouvelle vague, sino ad oggi la cinematografia francese ha sempre rivestito un ruolo di fondamentale importanza nel panorama mondiale, influenzando i gusti della critica e del pubblico – dichiarano i direttori artistici Angelo Laudisa, Alessandro Valenti e Brizia Minerva - un cinema creativo e coraggiosamente sperimentale, in prima linea tanto dal punto di vista estetico che delle idee. Siamo felici e orgogliosi di poter portare ancora una volta a Lecce l’unico festival del cinema francese del Sud Italia».
«In un momento storico nel quale la fruizione dei prodotti audiovisivi è diventata sempre più legata alle quattro mura domestiche – dichiara Anna Maria Tosto, Presidente di Apulia Film Commission - diventa fondamentale “rieducare” il pubblico al rito collettivo della frequentazione delle sale cinematografiche, magari attraverso la programmazione di festival di qualità. Vive le cinéma è un festival che da otto anni riveste un ruolo importante nel territorio regionale, proponendo un cinema creativo, sperimentale e denso di idee della produzione contemporanea francese. Il cinema inteso in tutte le sue forme creative, in cui l’impegno diventa volano di auspicabili cambiamenti».
«Il Polo Bibliomuseale e il Museo Sigismondo Castromediano tornano ad essere cantieri di dialogo tra visioni e pratiche artistiche differenti grazie alla collaborazione con Vive le cinéma – dichiara il direttore del Polo Bibliomuseale di Lecce Luigi De Luca - attraverso il sostegno della sezione Spazi Aperti della Visione, che si tiene anche quest’anno negli spazi del Museo».
«Vive le cinéma nel periodo delle feste di Natale è una scelta che si ripete per il secondo anno consecutivo e che mi fa felice – dichiara il sindaco del Comune di Lecce, Carlo Salvemini - perché è un connubio riuscito, anche sotto l’aspetto turistico. Grazie a questo festival, curato da tre salentini, ogni anno possiamo scoprire le inquietudini, le riflessioni, gli sguardi che animano un Paese così vicino ma così diverso dal nostro».
Il cuore di Vive le cinéma è quest’anno il Teatro Paisiello, il più antico teatro della città, che ospita le proiezioni dei film dal tardo pomeriggio sino a mezzanotte. Leccesi, turisti, appassionati di cinema troveranno una ricca selezione di lungometraggi, documentari e corti, quasi tutti presentati in anteprima nazionale.
Protagonisti sono i grandi temi che animano e agitano il dibattito del presente, esplorati attraverso storie dense ed emozionanti, come è nello spirito del festival. Vive le cinéma è infatti concepito sin dalla sua prima edizione come uno spazio dedicato all’impegno civile, per discutere, appassionarsi e crescere insieme a partire dal confronto con visioni e istanze eterogenee, senza tuttavia dimenticare anche un sano divertissement.
Grazie agli incontri con registi, attori, produttori, artisti, critici che scandiscono il programma, la manifestazione è inoltre una fucina creativa per il cinema europeo e un laboratorio per indagare la grande “macchina del cinema”. La sezione Spazi Aperti della Visione, che si tiene al Museo Castromediano, è dedicata ad artisti e registi che esplorano le pratiche contemporanee dell’immagine in movimento, mentre Dallo schermo alla pagina, che approda alle Officine Culturali Ergot, propone approfondimenti tematici sulla critica cinematografica.
Appuntamenti e attività coinvolgono gli studenti dell’Accademia Belle Arti di Lecce, del corso di laurea in DAMS, del corso di laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Audiovisiva dell’Università del Salento, e dei licei Palmieri e Siciliani di Lecce, nell’obiettivo di formare spettatori e, auspicabilmente, operatori della cultura consapevoli e appassionati.
Anche quest’anno Vive le cinéma si conferma come uno spazio dedicato all’impegno civile e all’approfondimento delle questioni più scottanti della contemporaneità.
L’edizione 2023 sviluppa il focus sull’Iran inaugurato lo scorso anno con l’attrice e attivista Mina Kavani. Tra gli ospiti di quest’anno, Sepideh Farsi e Javad Djavahery, rispettivamente regista e sceneggiatore del lungometraggio d’animazione “La siréne” che viene presentato in concorso per l’edizione 2023.
Sepideh Farsi è una delle principali voci dell’attivismo per i diritti umani contro l’autoritarismo del regime di Tehran. Nel 1984 si trasferisce per la prima volta a Parigi per seguire i suoi studi; tornata in Iran nel 1994, lascia di nuovo il Paese per la capitale francese nel 2009 dopo l’Onda verde.
Tra i suoi molti film, “Tehran Wihout Permission” (2009), un documentario girato con un telefono cellulare a causa delle restrizioni del governo sulle riprese, “Red Rose” (2014), una fiction con attori iraniani (protagonista Mina Kavani) che racconta le rivolte studentesche e la sfida delle giovani generazioni al regime, il quale, rompendo i tabù del cinema iraniano, anche include scene di sesso.
“La siréne”, in concorso a Vive le cinéma nella sezione lungometraggi, è stato presentato alla Berlinale 2023 come film di apertura della sezione “Panorama”, quella più attenta alle tematiche sui diritti umani. Ospite di numerosissimi festival in tutto il mondo, il film sta riscuotendo un grande successo di pubblico e critica, come motore del dibattito sul regime iraniano.
Gli altri registi ospiti sono Mathias Gokalp, che firma “L’établi”, in concorso nella sezione lungometraggi, e Philip Martin Lacroix regista de “Le fil” in concorso tra i cortometraggi.
Torna inoltre a Vive le cinéma come ospite speciale l’attrice, regista e cantante Camélia Jordana, che tanto attraverso le sue scelte artistiche quanto fuori dallo schermo si è sempre impegnata nella battaglia per la difesa dei diritti civili, ponendosi in prima linea in Francia nel movimento del Black lives matter. Il suo ultimo film da attrice, “After the fire” (“Avant quel es flammes ne s’éteignent”, 2023) è attualmente al centro di un rinnovato dibattito in Francia sul razzismo nelle forze di polizia.
Sin dalla sua prima edizione Vive le cinéma è anche una fucina creativa per il cinema europeo e uno spazio operativo per l’approfondimento della grande “macchina del cinema”. In questa direzione la manifestazione ospita, quest’anno, Maria Blickarska, cofondatrice di Blick Productions, membro della European Film Academy (EFA) e dell'Union of Independent Producers (SPI). Tra i film co-prodotti da Blickarska, il pluripremiato “Disco boy” di Giacomo Abbruzzese, Orso d’argento per il miglior contributo artistico alla Berlinale 2023, e il recente “Zielona granica” (“Il confine verde”) di Agnieszka Holland (“Poeti dall’interno”; “Io e Beethoven”) presentato alla Biennale di Venezia 2023, sul cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia.
L’8 dicembre alle 12 presso l’Auditorium del museo Castromediano Maria Blickarska terrà la masterclass “Le co-produzioni europee: fare film di frontiera”, in dialogo con Luca Bandirali, docente di Cinema fotografia televisione all’Università del Salento.
Dal 6 al 10 dicembre, dalle 19 a mezzanotte, il Teatro Paisiello ospita la proposta di lungometraggi, documentari e corti selezionati (in lingua originale con sottotitoli in italiano).
La disabilità, il corpo delle donne, la guerra, i diritti civili, le dittature, gli abusi e i crimini contro l’umanità, la lotta sociale, i giovani e le grandi lotte sociali, le culture del mondo sono tra i temi principali di questa edizione.
Giovedì 7 dicembre alle 19 (ingresso gratuito) è in programma un evento speciale, la video performance di Romina De Novellis, che presenta “The Last Supper – La céne”.
L’artista, formatasi in Italia e attiva in Francia da circa quindici anni, presenta la sintesi di un’indagine corale, sviluppatasi come opera processuale e relazionale, che indaga la violenza ambientale e di genere, la cura e la rigenerazione.
La fase finale del progetto, quella oggetto del video, si è svolta a Galatina alla fine di luglio 2021 in mezzo a un campo di ulivi disseccati a causa dal batterio Xylella, tra ricercatori e
ricercatrici di Domus Artist Residency. Il progetto fa parte del programma di residenza Dialoghi Sul Mediterraneo organizzato da DOMUS e LO.FT e sostenuto da Regione Puglia, Les Amis de Domus, Level Project, EHESS, Galleria Alberta Pane (Parigi, Venezia) e Fondation Villa Seurat.
Di seguito i lungometraggi:
SIDONIE AU JAPON (fuori concorso) di Elise Girard, 2023, con Isabelle Huppert, August Diehl, Tsuyoshi Ihara; viene presentato a Lecce in anteprima assoluta sia in Italia che in Francia.
Sidonie Perceval, un’affermata scrittrice francese, ha rinunciato a scrivere dopo la perdita del marito. Attraverso un viaggio in Giappone Sidonie dovrà imparare a lasciare andare il passato per riuscire ad amare di nuovo.
LA SIRÉNE di Sepideh Farsi, 2023, film d’animazione con Mina Kavani, Hamidreza Djavdan; presentato alla Berlinale 2023, il film sta riscuotendo un grande successo in tutto il mondo.
1980. Dopo un attacco missilistico iracheno, la metropoli petrolifera di Abadan, uno dei più grandi porti dell’Iran, precipita nel caos. Il quattordicenne Omid, che lavora come fattorino, è alla ricerca del fratello scomparso, partito in guerra, e di una via di fuga fuori dalla città assediata.
L’ÉTABLI di Mathias Gokalp, 2023, con Swann Arlaud , Mélanie Thierry , Denis Podalydès, presentato in anteprima italiana.
Pochi mesi dopo il maggio 68, Robert, studente normale e attivista di estrema sinistra, decide di farsi assumere alla Citroën come operaio alla catena di montaggio. Quando la fabbrica impone ai lavoratori 3 ore di straordinario a settimana gratuitamente, Robert e alcuni altri vedono la possibilità di un movimento sociale.
L’ ÉTÉ DERNIER di Catherine Breillat, 2023, con Léa Drucker, Olivier Rabourdin, Clotilde Courau, Samuel Kircher, Serena Hu, Angela Chen, presentato in concorso a Cannes 2023, arriva a Lecce in anteprima italiana.
Anne è un avvocato specializzato nella difesa di minori abusate. Ha un marito, Pierre, e due bambine adottate. Un giorno arriva nella loro bella casa Theo, diciassettenne figlio di primo letto di Pierre. I due inizialmente non si sopportano per poi invece essere attratti l'uno dall'altra con tutte le conseguenze che questa relazione può comportare.
LE THÉORÈME DE MARGUERITE di Anna Novion, 2023, con Ella Rumpf, Jean-Pierre Darroussin, Clotilde Courau, Julien Frison, Sonia Bonny, presentato a Lecce in anteprima italiana.
Marguerite, brillante studentessa di Matematica all'ENS, sta terminando una tesi che dovrà presentare davanti a un pubblico di ricercatori. Nel grande giorno, un errore scuote tutte le sue certezze e Marguerite decide di lasciare tutto per ricominciare.
La disabilità, il corpo delle donne e i crimini della dittatura siriana sono i temi protagonisti dei documentari in concorso:
WE HAVE A DREAM di Pascal Plisson, 2023.
Chi ha detto che vivere con una disabilità significa rinunciare ai propri sogni più grandi? In tutto il mondo, Pascal Plisson ha incontrato Maud (Francia), Charles (Kenya), Nirmala e Khendo (Nepal), Xavier (Ruanda) e Antonio (Brasile): bambini straordinari che dimostreranno che l'amore, l'educazione inclusiva, l'umorismo e il coraggio possono spostare le montagne e che il destino a volte è pieno di sorprese.
NOS CORPS di Claire Simon, 2023.
In un ospedale pubblico parigino, Claire Simon si interroga su cosa significhi vivere nel corpo delle donne, filmandone la diversità, la singolarità e la bellezza in tutte le fasi della vita. Vengono raccontate storie uniche di desideri, paure e lotte, tra cui quella della stessa regista.
LES ÂMES PERDUES di Stéphane Malterre e Garance Le Caisne, 2022.
27.000 foto di civili e di torture a morte sono state rubate dagli archivi segreti del regime siriano da un difensore militare di nome Caesar e rese pubbliche nel 2014. Il regista Stephane Malterre e il coautore e consulente storico Garance LeCaisne hanno indagato fino a che punto la giustizia internazionale si dimostri incapace di perseguire il criminale Stato siriano. Più di cinque anni di indagini e di lotta porteranno al primo processo contro alti funzionari della macchina della morte siriana.
Coinvolgenti anche i cortometraggi, selezionati tra le migliori proposte premiate a livello internazionale.
MARIA SCHNEIDER 1983 di Elisabeth Subrin, 2022, con Manal Issa, Aïssa Maïga, Isabel Sandoval, Miglior cortometraggio documentario ai César 2023.
Nel 1983, Maria Schneider rilascia un'intervista per il programma televisivo Cinéma Cinémas. La conversazione prende una svolta inaspettata quando lei sfida le pratiche dell'industria cinematografica e le viene chiesto di parlare del controverso film Ultimo tango a Parigi (1972).
PARTIT UN JOUR di Amélie Bonnin, 2021, con Juliette Armanet, Bastien Bouillon, FranÇois Rollin.
Dopo il diploma, Julien ha lasciato la sua città natale per costruirsi una vita più grande nella capitale, lasciandosi alle spalle i suoi ricordi. Poi un giorno è dovuto tornare, e quel giorno i suoi ricordi gli sono saltati addosso tra due pacchetti di biscotti Pepito.
LA VIE SEXUELLE DE MAMIE di Urška Djukić , Émilie Pigeard, 2021.
Un viaggio nella giovinezza e nei ricordi intimi di una nonna illustra la condizione delle donne slovene nella prima parte del XX secolo.
LES CORNEILLES BLANCHES di Denis Liakhov, 2023, con Toshchuk, Vladislav Botnaru, Yuriy Zavalnyouk.
Vlad, un giovane omosessuale russo nascosto, torna da Mosca nella sua piccola città natale. Suo fratello Liokha gli ha organizzato una sorpresa: una notte in sauna con una prostituta.
TOUT RIME AVEC CAOS di Baptiste Petit- Gats, 2023.
Ana deve prendersi cura di Simon, suo nipote di diciotto mesi, per la prima volta. Ma quello che trova è soprattutto è suo figlio Abel, che non vede esattamente da diciotto mesi.
LE FIL di Philip Martin Lacroix, 2023.
Jean (60 anni) e Lars (37 anni) hanno trascorso la vita esplorando le grotte sottomarine, spingendo oltre i limiti dei loro corpi, quando Jean annuncia che non potrà mai più immergersi.
Creato come sezione collaterale di Vive le cinéma, Spazi Aperti della Visione a cura della storica dell’arte Brizia Minerva è dedicato ad artisti e registi che esplorano le pratiche contemporanee dell’immagine in movimento.
Film d’autore e d’artista, video sperimentali, documentari d’arte che offrono una panoramica sugli artisti più innovativi che si sono formati o che vivono in Francia. Gli incontri sono aperti a tutti, e coinvolgono attivamente gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e del Dams dell’Università del Salento, che si metteranno alla prova attraverso attività laboratoriali, di redazione e discussione.
L’appuntamento è dall’8 al 10 dicembre dalle 11 alle 13, nell’Auditorium del Museo Castromediano.
Mentre il 7 dicembre al Teatro Paisiello un appuntamento speciale con una performance di Romina De Novellis introduce il programma delle proiezioni, inaugurando la sezione Spazi Aperti della Visione.
Il video di Romina De Novellis sarà inoltre al Museo Castromediano nell’appuntamento al mattino del 9 dicembre.
Romina De Novellis è una performer, artista visiva e ricercatrice, nata a Napoli e cresciuta a Roma, attiva a Parigi dal 2008. L’artista utilizza le teorie ecofemministe come parametro per analizzare e denunciare le realtà oppressive delle nostre società, così come le dicotomie natura-umanità, femminilità-maschilità, Nord-Sud, scientifico-intuitivo, corpi di potere e culture dell’establishment.
L’8 dicembre al Castromediano protagoniste sono le opere di Randa Maroufi, “Bab septa” e “San mon réseau”. Le sue opere sperimentali esplorano una consapevolezza elastica della realtà. I suoi film e le sue immagini in movimento utilizzano spesso effetti speciali e altri dispositivi formali che alterano la percezione del tempo e dello spazio.
Il 9 dicembre c’è “Le barrage” di Ali Cherri. Ali Cherri è un artista visivo e regista nato a Beirut e residente a Parigi. Le sue sculture, disegni e installazioni esplorano gli spostamenti temporali tra i mondi antichi e le società contemporanee, prestando particolare attenzione alla costruzione della narrativa storica attorno agli oggetti antichi.
Infine, il 10 dicembre con l’opera di Romina De Novellis verranno proiettati “Plen air” e “Afrokingdom” di Jeremie Danon. Danon si avvicina a forme ibride, dialogando tra finzione e documentario, interrogandosi sulla realtà e sul suo potenziale narrativo. Si interessa alle relazioni tra corpi e spazi, all'immaginario, alle nozioni di territorio e intimità.
Vive le Cinèma promuove da sempre l'approfondimento e lo studio del cinema, lo sviluppo della competenza critica, la condivisione del sapere. Dallo schermo alla pagina a cura di Luca Bandirali, docente di Cinema fotografia televisione all’Università del Salento, è un ciclo di incontri con il mondo della ricerca sul cinema e sull'audiovisivo, finalizzato alla presentazione di importanti studi di recente pubblicazione, con la possibilità di apprendere gli esiti più interessanti del dibattito scientifico e dialogare con gli autori e le autrici. Quest'anno l’appuntamento è alle 17.30 alle Officine Culturali Ergot; il ciclo prevede le presentazioni dei libri “La voce del reale. Il rapporto voce-immagine nel cinema documentario” di Alma Mileto, pubblicato da Meltemi (7 dicembre), “Nanni Moretti. Lo smarrimento del presente” di Roberto De Gaetano, edito da Pellegrini (8 dicembre), “La programmazione televisiva. Palinsesto e on demand” di Luca Barra, Laterza (9 dicembre). Gli incontri saranno moderati da Luca Bandirali, mentre Alessia De Blasi, Asia Ingrosso, Chiara Renna e Agnese Stefanelli interverranno come discussant.
L'edizione di quest'anno è dedicata alla memoria del grande critico cinematografico francese Michel Ciment (1938-2023), storico direttore della rivista “Positif”.
Una novità di quest’anno è “Déjà vu”: tutti i giorni dalle 19.30 alle 24 è possibile assistere alla proiezione delle opere selezionate nelle passate edizioni di “Spazi Aperti della Visione”.
Il 9 dicembre alle 16.30 è in programma la presentazione del libro di Andrea Tondo, “Ritrovarsi fratelli”; la storia prende vita partendo dall’esperienza personale dell’autore, arruolato nel corpo di Polizia di Stato, e racconta l’incontro con un cittadino migrante salvato dal mare.
L’autore dialoga con Alessandro Valenti e Loredana Capone, presidente del Consiglio della Regione Puglia.
Il 7 dicembre alle 22 spazio alla sperimentazione musicale con Musica ficta live set di Larssen.
Musica Ficta è un live che raccoglie gli scenari musicali cinematografici composti da Gabriele Panico, riprocessati e remixati in chiave disco.
02/12/2023, 12:27