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Note di regia di "Gerione"


Note di regia di
Gerione è un cortometraggio di genere thriller e drammatico dalle sfumature noir che racconta la realtà dello strozzinaggio nel Sud Italia. Il titolo è la dichiarazione di intenti del corto. Il riferimento al personaggio dantesco, il guardiano dell’ottavo cerchio in cui si trovano gli usurai, richiama l’allegoria della falsità di queste figure che vogliono passare per persone benevole e altruiste celando una natura malvagia. Il cortometraggio ha come protagonista una figura negativa e intrinsecamente immorale, Giacomo Fanelli, un usuraio malato di insufficienza renale che cerca con ogni mezzo di rimanere aggrappato alla vita. Con questa storia ho voluto mettere alla prova la possibilità di identificazione dello spettatore con il protagonista- antagonista, alternando vicende personali ad azioni criminali. Da un lato, la normalizzazione domestica, la malattia, e dall’altro la straniante vita criminale, aliena alla maggioranza degli spettatori. Giacomo non si ritiene cattivo ma cerca di ripianare a modo suo il torto ricevuto dal destino. Ritiene di essere nel giusto e per questo diventa ancora più pericoloso. Sorge spontanea una domanda: è necessario essere empatici con figure come Giacomo Fanelli? La costruzione del personaggio non cerca alcuna complicità o coinvolgimento emotivo, né tantomeno etico, con lo spettatore. Giacomo Fanelli è un eroe tragicamente negativo, che suscita pietà e orrore, ma non certo empatia, né simpatia, nel senso etimologico del condividere lo stato d’animo del personaggio. In questa tragedia non vi è giustificazione agli atti del protagonista e l’unica possibile redenzione sta nel tragico finale in cui tutti i personaggi compiranno una scelta estrema per salvare se stessi.