Note di regia di "Benson - La vita è il nemico"
Sono sempre stato affascinato dalla figura di Richard Benson, del suo modo di comunicare totalmente irriverente e anti convenzionale, da quel rapporto bipolare che era riuscito a costruire con i suoi fan. Ma più di tutto (forse in termini più classici) ad attirarmi era quell’alone di sintomatico mistero che circondava la sua storia e quel personaggio tanto imperscrutabile, quanto magnetico. Una mattina del 2016 mi ritrovai a leggere l’articolo di Repubblica, a cui seguiva un video che lo ritraeva per la prima volta totalmente spoglio di quella sua maschera che lo aveva caratterizzato per anni. Pensai subito proporgli di fare un documentario (su di lui e con lui) sarebbe stato un modo per rendermi utile, quanto per mettermi in gioco e raccontare una storia sicuramente fuori dal comune.
Penso che più che un “film-documentario”, questo sia una sorta di viaggio, in cui affrontiamo in modo crudo (ma mai crudele), aspetti personali ed esistenziali del protagonista. indagando in profondità alle reali dinamiche che ne hanno portato alla creazione del personaggio "Benson”. Ciò che ho girato con lui (nella sua vita privata), unito alle interviste e mescolato coscienziosamente con il materiale di repertorio. Cerca di formare un quadro complessivo, dei cambiamenti e dell'evoluzione assunto nell’arco di oltre quarant’anni di carriera. L’intento è quello di portare lo spettatore a empatizzare e a riflettere su ciò che ha comportato per Richard, l'aver raggiunto la propria vetta (a qualunque costo). Finendo per fare del proprio apparente insuccesso e sicuro martirio, la sua ascesa all’Olimpo.
Penso che il fascino che Richard ha e avrà per sempre sul proprio pubblico, sia dovuto al suo essere un moderno Don Chisciotte.
Un eroe romantico capace di non mettere mai in discussione se stesso, quanto di generato conflitti nell’animo di chi lo guarda.
In quella sua lotta personale contro i mulini a vento, ha messo in luce (seppur tragicamente) le potenzialità nascoste di un animo profondo e tormentato, probabilmente poco compreso e accettato e in cui chiunque sarebbe in grado di rispecchiarsi. Questo perchè tutti noi siamo fatti di passioni e desideri, di frustrazioni e malesseri. Cresciamo e ci formiamo, con la consapevolezza nella vita che i sogni dovranno essere accantonati. Che si dovrà far spazio non semplicemente ai doveri e alle responsabilità ma alla realtà di ciò che si è. Delle volte quindi vorremmo avere la forza di scontrarci e lottare con ciò che “la vita” ha in serbo per noi nel rifiuto al sottostare alle sue regole e amare imposizioni.
Quindi vi è un po' di "Benson" in ognuno di noi e delle volte basterebbe permettergli di uscire per stare meglio.
Basterebbe urlare: "La vita è il nemico! Ti devi spaventareeee!".
Maurizio Scarcella