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LA LEGGEREZZA - Il dolce dimenticare della vecchiaia


Un documentario di Andrea Caciagli. Un viaggio all'interno della demenza senile.


LA LEGGEREZZA - Il dolce dimenticare della vecchiaia
Oggi nel mondo della serialità si è coniato un termine che racchiude un tipo ed un genere di racconto corale, spopola il "family drama". Il solito terribile anglicismo del marketing, una parola che racchiude la famiglia ed una drammaturgia spesso improvvisata e superficiale. Il documentario "La Leggerezza" di Andrea Caciagli può davvero considerarsi un dramma familiare, ma questa volta non siamo davanti a una finzione. Tutto quello che racconta il regista è vero. Caciagli si mette in gioco in prima persona, con la sua macchina da presa, la sua presenza scritta e narrata, coinvolge tutta la famiglia in un viaggio all'interno della demenza senile, che commuove ed affascina.

Il film del regista toscano è lo spaccato di vita di una famiglia mentre accompagna la nonna nella sua malattia progressiva, quando tutto svanisce e la mente non riesce più a fermare i frammenti di ricordi, percezioni e semplici azioni quotidiane. Ottimo nella forma del diario familiare, impreziosito da un bel testo dell'autore, mai banale o eccessivo, il documentario osserva il dramma dell'Alzheimer con ironia e dolcezza. Si sente molto l'amore del nipote verso la nonna, tutta la famiglia viene infatti coinvolta nella malattia dell'anziana e anche nei momenti più duri e tristi, tutto il nucleo si stringe per creare un'atmosfera di affetto e collettività. Molte riprese sono fatte da Caciagli proprio dentro l'abitazione della nonna. Durante la lavorazione infatti il regista abitava nella casa dei nonni per poter aiutarli nella vita pratica. Uno dei più bei documentari sulla malattia senile realizzarto negli ultimi anni. Rimane un'immagine su tutte, i due anziani coniugi seduti sulle sedie di plastica di un giardino ormai lasciato a se stesso, che dopo cinquanta anni di matrimonio si stringono e si abbracciano come se fossero due adolescenti innamorati.

22/02/2050, 11:05

Duccio Ricciardelli