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Note di regia di "Vanina - Un Vicequestore a Catania"


Note di regia di
Uno dei motivi per cui mi sono appassionato al progetto Vanina è la sua ambientazione: Catania.
Sono molto legato alla Sicilia e l’idea di entrare in intimità con una città affascinante come Catania mi ha dato una spinta in più. Grazie ai romanzi di Cristina Cassar Scalia, ambientati proprio a Catania e che calano le sue storie in ambientazioni reali e quotidiane, abbiamo potuto esplorare luoghi noti e meno noti, scoprire strade, locali, persone, colori, odori, scorci che a prima visita possono sfuggire e che invece vale la pena conoscere.
Insieme alla protagonista della serie Giusy Buscemi, i suoi compagni di set e tutta la troupe abbiamo esplorato Catania imparando a muoverci in questa città che sembra non dormire mai. È una città complessa Catania, chiara e scura, apparentemente ferma nel tempo, piena di contraddizioni che abbiamo voluto raccontare con rispetto e ammirazione, una città che affascina e ti resta dentro.
La caratteristica più evidente di Catania è la contrapposizione visiva tra la “Muntagna”, l’Etna che incombe in ogni scorcio della città con il suo colore nero cenere che dipinge anche i muri di molti palazzi e strade, e il forte blu del mare che tocca la città. Anche per questo mi è sembrata il posto giusto per ambientare Vanina; per questo contrasto presente in ogni strada di Catania e che sembra vivere anche nelle persone. È una città inquieta e proprio per questo vitale, è un luogo originale in cui far vivere avventure professionali e sentimentali della protagonista e dei personaggi che abitano la serie.
È una serie dai molti registri, in 4 episodi da 100 minuti seguiamo la vicequestore Vanina Guarrasi indagare 4 casi di omicidio originali e imprevedibili che hanno sempre a che fare con un passato misterioso che torna a visitare le vittime. Seguiamo Vanina, che da Palermo dove combatteva la mafia si è trasferita nella squadra omicidi di Catania, anche nella sua vita privata, indecisa se tornare a vivere una storia d’amore tormentata o se seguirne una nuova più spensierata. La vediamo dirigere una squadra di poliziotti ognuno con una propria storia che impareremo a conoscere e con cui Vanina entrerà in empatia, conosceremo la sua storia personale che l’ha segnata quando era adolescente e la seguiremo tra i locali notturni della città che frequenta con la sua migliore amica.
È una serie che emoziona, fa ridere, commuove, fa entrare in intimità con le persone che la abitano, persone complesse, che sbagliano, che fanno scelte, che vivono.
È una serie che ho avuto il piacere di dirigere con una troupe motivata e che ha dato un contributo essenziale perché possa coinvolgere anche il pubblico che ama calarsi in un mondo che assomiglia a quello reale, per perdersi e ritrovarsi.

Davide Marengo