Note di regia di "A Missed Call"
Mio nonno si chiamava Luciano Manzato ed è morto un anno prima che nascessi. Il giorno del mio battesimo i miei genitori hanno deciso di chiamarmi Francesco Luciano Manzato proprio per rendere omaggio alla sua memoria. Più diventavo grande più cresceva dentro di me la curiosità di capire perchè mi era stato dato il suo nome e chi fosse questo nonno. Nessuno nella famiglia ha mai saputo dirmi molto. Nella mia mente mio nonno era una figura misteriosa, un uomo di mondo di cui si raccontano i viaggi, i vizi, le battute, gli amori e poco più.
Quando mi ero quasi abituato a questa immagine di lui, mio padre mi ha rivelato di essere in possesso di una sua raccolta di Super8. Ho comprato un proiettore e le ho guardate tutte: ore e ore di riprese di viaggi in giro per il mondo e di qualche stralcio di vita quotidiana. La visione di quelle pellicole ha risvegliato in me un senso di vuoto e mancanza: avrei voluto che mio nonno fosse lì a guardarle con me, che potesse descrivere quel mondo che, dopo 50 anni, appare ai miei occhi tanto lontano da essere irriconoscibile.
Nello stesso periodo in cui scoprì l’archivio giocavo con una certa costanza a Starfield: un videogioco dove in un futuro remoto un avatar umano esplora infiniti pianeti nell’universo alla ricerca di materiali preziosi. All’improvviso ho sentito una forte somiglianza tra quel personaggio e la figura di mio nonno. Entrambi soli, entrambi lontani, entrambi in continuo viaggio.
Ho realizzato questo cortometraggio a dicembre 2023 durante la seconda edizione della residenza cinematografica Nouvelle Bug. "
A Missed Call" è il tentativo di costruire un dialogo con il nonno che non ho mai conosciuto. Un film che, attraverso una costante tensione di linguaggi, crea una conversazione tra due mondi temporalmente lontani e apparentemente inconciliabili: quello del videogioco e quello della pellicola.
Francesco Manzato