FLAVIO PAOLUCCI - Il ritratto di un pittore
Salta una mostra programmata nel museo, un grande lavoro murale, purtroppo la pandemia ha impedito il soggiorno dell'artista in Germania. L’artista
Flavio Paolucci vuole creare comunque questa opera murale nel suo studio e poi distruggerla con le proprie mani. Il dipinto esisterà solo per i futuri spettatori, che vedranno l’opera creata appositamente per il regista e le telecamere del documentario.
Questa performance artistica effimera, ha stimolato il regista
Villi Herman a fare un ritratto sul pittore che risiede in Val di Blenio, nel Ticino. In paesaggi incantati, tra presente e sogno, il pittore-scultore
Flavio Paolucci inventa opere dove s’incontrano immaginazione e poesia. Particolarmente interessante a livello stilistico è da segnalare l'uso di inquadrature molto geometriche e precise per la parte del film realizzata in Marocco, dove più forte si nota l'accostamento del paesaggio con l'astrattismo di Paolucci. Herman lavora su un "film - ritratto" molto concentrato sul personaggio del pittore, passa molto tempo con lui e lo coinvolge in uno scambio tra paesaggio ed opera d'arte, elementi ai quali si aggiunge una voce narrante del protagonista che immerge lo spettatore in un montaggio, molto efficace e accogliente.
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Flavio Paolucci. Da Guelmim a Biasca" è un buon esempio di documentario sull'arte contemporanea che usa un linguaggio assolutamente anti - televisivo e che rispetta fino in fondo la poetica dell'artista, senza eccedere in verbosità o nozionismi.
01/05/2024, 16:36