Il termine
Saudade nelle maggiori Enciclopedie significa “Sentimento di nostalgico rimpianto, di malinconia, di gusto romantico della solitudine, accompagnato da un intenso desiderio di qualcosa di assente (in quanto perduto o non ancora raggiunto), che permea la poesia lirica portoghese e brasiliana dell’Ottocento”.
Il giovane regista
Pietro Falcone, parte dalla propria vita e dalla sua famiglia attraverso il prezioso archivio video personale, girato nel corso degli anni. In questo bel documentario biografico, il regista ci racconta il personaggio di sua madre Nilde, arrivata in Italia dal Brasile molti anni fa e che si è dedicata anima e corpo ai suoi figli, vivendo con la suocera Esterina e il marito.
La nostalgia per il suo paese è grande, le manca suo padre, che non ha salutato al momento della partenza. Il tema del film è anche il tentativo di colmare questa grande distanza che c'è tra l'Italia ed il proprio paese di origine. La macchina da presa di Falcone ci porta intensi primi piani sul volto della madre, mentre ci racconta, con gioia e malinconia sud americana, il suo primo incontro con il marito a San Paolo e la sua vita di neo mamma.
Le speranze e i timori sono gli stessi di una volta, quelli di non farcela nel trovare una propria indipendenza e di essere una madre all'altezza del proprio compito. Il giovanissimo regista, riesce a raccontarci bene il suo stesso ambiente, restando molto vicino ai protagonisti, senza però mai farsi coinvolgere eccessivamente dal punto di vista emotivo, ci regala dunque, momenti di alto coinvolgimento e di vita vissuta.
Tante sono le immagini di repertorio, girate con il Vhs dal padre, che si alternano a riprese fatte oggi e conferiscono al tutto un sapore d’altri tempi. Il tempo del ricordo infatti non passa mai se si vive l'esperienza della famiglia con amore e dedizione.
07/05/2024, 13:19
Duccio Ricciardelli