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DADE - "Voglio scrivere solo colonne sonore"


Davide Pavanello, una vita da musicista con i Linea 77 e come producer di tanti artisti, passa il cinema tra "Gloria! e "Io e il Secco"


DADE -
Davide Pavanello in arte "Dade" è l'autore di due delle colonne sonore più interessanti del cinema italiano di inizio 2024: prima quella spumeggiante di "Gloria!", opera prima di Margherita Vicario, poi (ma l'ha scritta prima) quella di un altro esordio alla regia, "Io e il Secco" di Gianluca Santoni.

Quella di "Io e il Secco" è la tua prima colonna sonora, dopo tanti anni di musica in diversi ruoli e generi: come ci sei arrivato?

Vero, è la prima ma possiamo dire che le prime due sono state quasi in contemporanea: avevo già iniziato a lavorare con Margherita Vicario per "Gloria!" (lavoro con Margherita da anni), ma siccome è stato un processo lungo durante quel lavoro Ines Vasiljevic e Stefano Sardo, produttori di "Io e il Secco" con la loro Nightswim (e miei amici carissimi fin dagli anni '90!), che sapevano del mio interesse nel fare colonne sonore, mi hanno chiamato dicendomi che avevano il film giusto per me.

E avevano ragione?

Sì! E' un film che mi sono sentito subito molto addosso, poi ho parlato molto con loro per capire il tono da dare alle musiche. Protagonista è un bambino, ho voluto creare la sensazione che la musica fosse un po' giocosa, non troppo seria, non pesante, che ricreasse il senso di avventura, almeno nel tema di Denni: è stata una sfida bella.
Poi mi è venuta un'idea, sentendo "Sere Nere" di Tiziano Ferro, che Denni canta sempre quando ha paura: stavo lavorando con i Santi Francesi in quel periodo, e ho chiesto a loro una cover di questo pezzo. Era rischioso, è una canzone notissima, ma a Tiziano è piaciuta molto e allora l'abbiamo messa nel film.

Perché hai detto di essertelo "sentito addosso"? Cosa intendi?

Conosco un bambino della stessa identica età di Denni, sembra tantissimo un compagno di scuola di mia figlia! Se avessi fatto questo film dieci anni fa forse sarebbe stato diverso... E poi mi piace che resti in bilico tra dramma e commedia, quando ho visto il primo montaggio provvisorio mi sono commosso, e se capita con una versione di lavorazione vuol dire che il film c'è.
Ho scritto tantissima musica, Gianluca Santoni (il regista) ne ha messo una parte, giustamente direi: l'unico tema tolto che mi è dispiaciuto è quello scritto per la mamma, credo di aver fatto una roba fighissima ma non l'ha usata... peccato, spero di poterla usare presto da un'altra parte!

Dicevamo prima di "Gloria!", con Margherita Vicario il lavoro è stato molto diverso.

Sì, sono consapevole che quello con Margherita sia stato un lavoro anomalo, abbiamo dovuto scrivere e registrare tutto prima perché le attrici dovevano recitarci sopra, è stata una lavorazione mooooolto più lunga...
Lavoro con lei da tanti anni, ha una scrittura di canzoni molto cinematografica e riesce ad aderire alle mie musiche e ai miei beat come poche altre persone. C'è grande sintonia, da sempre, ed è stata fondamentale per riuscire a completare un lavoro complesso come le musiche di "Gloria!".

E ora, concentrazione solo sulle colonne sonore?

Ho appena iniziato a scriverne ma farei solo questo, l'ho detto e lo confermo.
Dopo 25 anni di produzione musicale, in cui ho scritto tante canzoni, ho lavorato con tantissimi artisti dal punk al rap alla house a qualsiasi altro genere, ho davvero viaggiato molto nel mondo della produzione della forma canzone.
Scrivere musica è molto diverso ora, nel 2024, c'è un flusso continuo di canzoni che escono enorme, la qualità si abbassa perché la quantità si alza, sento che quel viaggio lì l'ho già esplorato molto: riuscire a mettere musica sulle immagini per me è nuova vita, lo sento quasi come un nuovo mestiere, in cui saltano le regole.
La musica nel cinema serve a tirare fuori emozioni, poi sono anche molto appassionato di film e ora li guardo in modo diverso, ascoltando di più la colonna sonora. In futuro spero di poter continuare, mi sono state proposte un paio di cose, poi ho progetto mio molto grosso che lega cinema e musica, su cui lavoro da un anno e che spero di poter presto completare.

01/01/2050

Carlo Griseri