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UNARCHIVE FOUND FOOTAGE FEST 2024 - I premi


La seconda edizione del festival dedicato al riuso creativo delle immagini si chiude con un numero esponenziale di affluenze, in primis giovanili


UNARCHIVE FOUND FOOTAGE FEST 2024 - I premi
Virginia Eleuteri Serpieri si aggiudica il premio "UnArchive" con Amor, un'opera poetica su una Roma subacquea senza tempo trasformata in un pianeta della cura affettiva

Miglior lungometraggio è Between Revolutions del rumeno Vlad Petri, storia di due regimi in accesa rivoluzione, Iran e Romania, colti attraverso la corrispondenza tra due studentesse

Miglior corto Solaris, Mon Amour dei polacchi Kuba Mikurda, Laura Pawela e Marcin Lenarczyk, storia personale sulla perdita, il lutto e la memoria tratta dall'opera di Stanisław Lem

Menzione speciale a Federica Foglia per Film Negativo / Positivo, collage fatto a mano, composto da film erotici in 16mm degli anni Quaranta e Settanta intrecciati a documentari sulla natura e materiali organici

Si è conclusa al Cinema intrastevere la seconda edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival ideato dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS con l'obiettivo di valorizzare il panorama artistico internazionale dedicato al riuso delle immagini d’archivio in nuove opere filmiche, spesso di forte sperimentazione, con appendici artistiche e musicali all’Accademia di Spagna e al Live Alcazar. In una settimana ricca di appuntamenti, il quartiere romano di Trastevere si è immerso in una moltitudine di visioni, incontri partecipati e performance dal vivo dal linguaggio fortemente innovativo.

Circa 4000 le presenze registrate in sala, cui si aggiungono gli oltre 500 spettatori degli eventi live, i 150 accorsi ad assistere ai panel e il vasto pubblico che ha visitato le opere installative, con un forte coinvolgimento del target di pubblico compreso tra i 25 e i 34 anni. Un indice di controtendenza per il cinema in sala, che dimostra un sorprendente interesse dei giovani verso le forme creative e sperimentali del cinema di found footage, confermato anche dai circa 30.000 contatti sui social media che le pagine del festival hanno registrato nei giorni della manifestazione.

"L'immagine osservata, studiata, analizzata e risemanticizzata attraverso il lavoro sul found footage - ha dichiarato Vincenzo Vita, presidente dell'AAMOD, nella cerimonia di chiusura della manifestazione - porta ad una ricostruzione diversa della realtà filmata all'origine, che viene rimanipolata dall'estro creativo del filmmaker quanto resa comprensibile e identificabile dall'occhio tecnologico delle nuove generazioni. Con questo festival e questi dati siamo lieti di aver potuto assistere a un rovesciamento degli schemi, riportando la fruizione ad un sistema "slow" di percezione e analisi del cinema".

"Non è stato facile selezionare, tra le centinaia arrivate, le opere per il nostro concorso internazionale - hanno ricordato i direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi - né per la giuria dev'essere stato semplice assegnare i riconoscimenti di questa edizione di Unarchive. Un Festival frequentato da un pubblico altamente partecipativo, attento, diversificato, capace di amplificare una rete culturale in piena estensione. L'auspicio è che questi film possano continuare a circolare indipendentemente, per raggiungere nuovi contesti e coinvolgere un sempre maggior numero di spettatori".

La Giuria internazionale, composta da Bill Morrison, Firouzeh Khosrovani e Sara Fgaier, ha decretato i seguenti vincitori (premi in valore economico):

Premio UnArchive, per il miglior riuso creativa a Amor di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023)
Da sola la regista ha raccolto i frammenti, ha scoperto come rimetterli insieme e poi li ha incollati con cura l’uno all’altro, uno a uno. Alla fine l’immagine è ricomposta, ma non è più la stessa di prima. Adesso è più imperfetta, e più preziosa.

Miglior lungometraggio a Between Revolutions di Vlad Petri (Romania, Croazia, Qatar, Iran / 2023)
Un'opera che intreccia magistralmente il found footage nella narrazione, creando il quadro intimo di un'amicizia, quella tra Zahra e Maria, tra le rivoluzioni dei loro rispettivi paesi, Iran e Romania. Between Revolutions fa emergere la natura illusoria delle rivoluzioni, il divario tra idee politiche e dura realtà. Il film è un ritratto lirico del sorgere e tramontare delle ideologie. Politica e intimità si mischiano nella breve durata del film, con una chiara struttura di montaggio e con la corrispondenza poetica tra Maria e Zahra.

Miglior cortometraggio a Solaris, Mon Amour, di Kuba Mikurda, Laura Pawela, Marcin Lenarczyk (Polonia / 2023):
Un'opera che ci trasporta in un percorso di ri-immaginazione. Usando adattamenti radio del film Solaris di Stanislaw Lem e una collezione di circa 70 film educativi polacchi, i registi creano abilmente un’opera di trasformazione alchemica, generando, con immaginari, montaggio e sound design eccezionali, una riflessione fantascientifica su memoria e perdita. Con questo materiale, lo spazio interno e lo spazio profondo si ripiegano su loro stessi, l’universo esiste sia dentro che oltre il corpo, e le storie personali sono intrecciate con il destino delle specie.

Menzione d'onore a Film Negativo / Positivo di Federica Foglia (Canada, Italia / 2023)
Un opera di collage di delicata bellezza e grazia che mette le star di film erotici dell’ epoca del cinema muto come spiriti creativi, dee che stimolano l’erotismo attraverso il mondo naturale, nei suoi insetti, fiori, foglie e semi.
La Giuria degli studenti, collettivo proveniente da diverse università e accademie artistiche e presieduta quest'anno dal regista Giovanni Piperno ha assegnato invece i riconoscimenti (premi con valenza simbolica, con utilizzo gratuito di tre minuti di materiali d'archivio per le prossime opere realizzate):

Premio UnArchive, per il miglior riuso creativo a “Picture of Ghosts” di Kleber Mendonça Filho (Brasile / 2023)
Per la capacità del regista di amalgamare materiali di archivio privati, pubblici e filmici di formati diversi in una narrazione poetica. Trasfigurando l’architettura della città e della sua casa in un luogo di culto creativo. Parte dalla figura del fantasma per restituire vitalità alla memoria.

Miglior Lungometraggio “Amor” di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia / 2023)
Per la poesia e l’originalità dell’articolazione narrativa che unisce un percorso di lutto intimo e la testimonianza di una città intera. Ricorda con forza e delicatezza l’importanza di un bene comune e prezioso che incarna la vita stessa, l’acqua, il fiume…

Menzione Speciale – Miglior Lungometraggio “Manifest” directed by Angie Vinchito
Per la straordinaria capacità di narrare la tragica condizione di bambini e adolescenti russi imprigionati in un sistema violento e repressivo, attingendo dal vasto oceano dei social media. I giovani protagonisti di questo film sono la voce di una potente storia corale che necessita di essere udita dal mondo intero.

Miglior Cortometraggio a “L’architetta Carla” di Davide Minotti con Valeria Miracapillo (Italia / 2024:
Per la forza di scontro tra immagini industriali e visioni personali, tra voci aliene e discorsi poetici, nel segno di una frattura grottesca in cui ingegneria e architettura si impongono come visioni in grado ora di controllare, ora di rivoluzionare il mondo.

Menzione Speciale – Miglior Cortometraggio a “We should all be futurist” diretto da Angela Norelli (talia / 2023)
Con raffinatezza e grande ironia la regista è riuscita a capovolgere il significato delle parole di Filippo Tommaso Marinetti per un'emancipazione femminile antelitteram facendo crollare il patriarcato sotto le sue stesse parole ove si è adagiato per secoli, complimenti.

Tra gli eventi più partecipati del festival, sono da ricordare gli incontri di approfondimento con i registi Eyal Sivan (Israele), Bill Morrison (Stati Uniti), Sergei Loznitsa (Ucraina) e Kamal Aljafari (Palestina), dei quali sono state proiettate alcune delle opere più rare e significative nel lavoro di found footage.

04/06/2024, 08:44