Note di regia di "Glory Hole"
Abbandonando i sentieri più battuti della narrazione criminale del Sud Italia, il film si concentra su un aspetto poco indagato della vita di un uomo di camorra, quello più intimo e privato: la vita all’interno di un bunker. Un microcosmo distintivo e inviolabile che offre rifugio e possibilità d'azione ai boss nonostante la latitanza. Ma non è sulle dinamiche criminali che si concentra il film. Bensì sui sogni e sulle visioni del protagonista, immergendosi nell'oscurità del luogo in cui è costretto a rinchiudersi.
Romano Montesarchio